Antonio Genovesi: differenze tra le versioni

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citazioni
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*Mi piace che il giureconsulto sappia le lingue, sappia la [[storia]]: ma se non sarà filosofo riempirà i suoi commentari di ciarle. (da ''Discorso sopra il vero fine delle lettere e delle scienze'')
*Tutte le [[legge|leggi]] sono pezzi di [[filosofia]]. (da ''La logica per gli giovinetti'')
*Molti non hanno capito e non capiscono ancora che si voglia dire questa parola ''Aequitas'', che i Greci chiamano ''epiìcia''. L' ''aequitas'' in tutta la lingua Latina non suona altrimenti che ''Justitia'', e l'''aequum'' e 'l ''justum'' in tutte le leggi de' Romani son parole sinonime. ''AEquitas'' è dunque così parola di rapporto, come ''Justitia''. Or ''Justitia'' è il perfetto combaciamento, l'esatta ''giustezza'' di qualche cosa col suo regolo. Due sono in morale i regoli, che i popoli civili hanno per la giustezza delle loro azioni: I. il ''[[jus]]'' civile. II. il ''jus'' di natura. Le leggi civili son nate per sostegno di questi ''jus''; dunque sono anch'esse sottomesse al regolo: e questo regolo è la legge di natura. La legge di natura de' ''jus'', cioè delle proprietà di ciascuno; dunque le leggi civili debbono avere il medesimo ufficio. Ma perchè nelle città si cede a certi ''jus'' per formarne il ''jus'' pubblico, onde vi son creati di certi jus che non sono nello stato naturale, avviene alle volte che un'azione si combacia esattamente con la legge civile, ma non già col ''jus'' naturale. Allora il giudice dee studiarsi di avvicinare il più che si può la definizione della legge civile alla naturale. Questa ''equazione'', o approssimazione, fu detta da'Greci Epiicia (vedete Aristotile negli ''Eudemj'') e dai Latini ''Aeqvitas''. Se la prima legge delle civili società è Salus Pubblica, seguita che la compassione per potersi dire ''equa'', debba piegare a questa legge generale. Dove favorisce il privato col discapito pubblico, non vi è più quell'equazione col ''jus'' naturale ch'è detta; dunque è iniquità. Questi giudici dunque sono per ignoranza iniqui e crudeli, quando credono di esser giusti e umani. (da ''Lezioni di economia civile'', in ''Scrittori classici italiani'', Milano 1848)
 
==Citazioni su Antonio Genovesi==