Pedro Calderón de la Barca: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Pedro Calderón de la Barca==
*Perché adesso che [[sonno|dormo]] credo di sognare di essere sveglio. (da ''La vita è sogno'')
*Perché il delitto più grave dell'uomo è quello d'essere nato. (da ''La vita è sogno'')
*Questo triste [[mondo]], che veste chi è vestito e spoglia gli ignudi. (da ''Il Gran teatro del mondo''; citato in ''Focus'' n. 73, p. 166)
*Il [[valore]] è figlio della prudenza, non della temerarietà. {{c|Fonte?}}
*''Io sogno di esser qui | oppresso da questa prigione | e ho sognato che in un altro stato | più lusinghiero mi sono visto. | Che è la vita? Un delirio. | Che è la vita? Un'illusione, | un'ombra, una finzione, | ed il bene più grande è piccolo; | che tutta la vita è sogno | ed i sogni, sogni sono.'' (da ''La vita è sogno'', giornata II, scena XIX; citato in [[José Rizal]], ''Noli me tangere'', traduzione di Vasco Caini, Debatte, Livorno, 2003, p. 161. ISBN 88-86705-26-3)
 
==''La vita è sogno''==
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*Non chiamar [[vita]] quella che io t'ho dato: un uomo ben nato non vive, se vive sotto il peso di un [[oltraggio]]. Se sei venuto per [[vendetta|vendicare]] un'onta, stando a quel che m'hai detto, io non ti ho potuto dare la vita che hai perso: una vita infame non è vita.
*Non c'è finestra più sicura di quella che, senza dover pregare un distributore di biglietti, ogni uomo porta con sé, perché in qualunque festa, spigliato e spogliato, egli s'affaccia alla sua sfacciataggine.
 
===Edizione sconosciuta===
*Perché adesso che [[sonno|dormo]] credo di sognare di essere sveglio. (da ''La vita è sogno'')
*Perché il delitto più grave dell'uomo è quello d'essere nato. (da ''La vita è sogno'')
*''Io sogno di esser qui | oppresso da questa prigione | e ho sognato che in un altro stato | più lusinghiero mi sono visto. | Che è la vita? Un delirio. | Che è la vita? Un'illusione, | un'ombra, una finzione, | ed il bene più grande è piccolo; | che tutta la vita è sogno | ed i sogni, sogni sono.'' (da ''La vita è sogno'', giornata II, scena XIX; citato in [[José Rizal]], ''Noli me tangere'', traduzione di Vasco Caini, Debatte, Livorno, 2003, p. 161. ISBN 88-86705-26-3)
 
==Bibliografia==