Tonino Conte: differenze tra le versioni

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*Talune fresche nonché promettenti giovani attrici {{NDR|agli inizi degli anni sessanta}} che rifiutano prudentemente il nostro contratto si faranno poi un certo nome, e ancora oggi calcano le tavole del palcoscenico, e su quelle tavole ci stanno invecchiando e sfasciando non sempre decorosamente. (pagg. 110-111)
 
*Roma è mamma, e una mamma non ti lascia crepare. Non è vero che sorge su sette colli, sta spaparanzata su sette tenere mammelle e si allarga in ogni direzione senza pudori e senza criterio. Il tevere non sarà biondo come si usa dire, ma è placido e ti accoglie meglio di un letto se ti vuoi immergere. I suoi ponti con la pelle butterata dalle intemperie non ti invitano al suicidio ma alla contemplazione del tempo che scorre placido e indifferente, proprio come un fiume. Quando sei sul punto di perderti mamma Roma ti allunga una mano e ti salva. Lo so che adesso è cambiata, ma io la ricordo così. (pag. 121)
 
*Ancora infarfallato {{NDR|[[Marcello Barlocco]] incontrato in via del Babbuino da Bignardi e Conte}} e con scarpe bicolori, ma ora porta i capelli lunghi sul collo con relativo incremento di forfora sulla giacca a quadrettoni in terital. È più triste. È più vecchio. Adesso campa leggendo le sue poesie nei night club, no non lo pagano raccoglie i soldi col piattino. Più di un caffè non siamo in grado di offrirgli. Chissà perché, lo salutiamo con la strana sensazione di non doverlo rivedere più, el Barloque. (pag. 122)
 
==Bibliografia==