Michel Onfray: differenze tra le versioni

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*Infatti l'obbedienza si misura bene solo per mezzo di divieti. (p. 75)
*La logica del lecito e dell'illecito rinchiude in una prigione dove l'abdicazione della volontà vale come atto di fedeltà e prova di comportamento pio – un investimento ripagato profumatamente, ma più tardi, nel paradiso. (p. 77)
*La [[Bibbia]], col pretesto di contenere tutto, impedisce tutto ciò che non contiene. Per secoli il danno che ne deriva è notevole. (p. 84)
*Il genere evangelico è performativo – per usare la terminologia di Austin: l'enunciazione crea la verità. Ai racconti testamentari non importa un fico secco del vero, del verosimile o del veritiero. In compenso, essi rivelano una potenza del linguaggio che, affermando, crea ciò che enuncia. Prototipo del performativo: il sacerdote che dichiara sposata una coppia. Per il fatto stesso di pronunciare una formula l'evento coincide con le parole che lo significano. Gesù non obbedisce alla storia ma al performativo testamentario. (p. 121)
*Gesù è dunque un personaggio concettuale. Tutta la sua realtà sta in questa definizione. (p. 125)