Stephen Heath: differenze tra le versioni

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Come leggere [[Roland Barthes|Barthes]] se non riconoscendo a questa opera molteplice, la ''sua forza di spostamento''? Ovunque si traccia uno stesso gesto, si incontra la stessa preoccupazione di cambiare livello, di produrre una nuova configurazione, di spostare. La posta in gioco, è sempre ''una altra storia'' («Della pittura è possibile una altra storia che non è quella delle opere e degli artisti, ma quella degli strumenti e dei materiali...» [[Bernard Réquichot|Réquichot]], 1973, pag. 19); è questo movimento dell'immaginazione a formare il punto di partenza dei testi di Barthes): da ''Il Grado Zero'' che fin dalla prima pagina progetta un'altra storia del linguaggio letterario (quella dei ''segni'' della Letteratura) al ''Piacere del Testo'', che forza la teoria del testo e l'apre al godimento, sempre prevale una serie di decisioni percettive che regolano il lavoro di Barthes e la sua stessa scrittura. Non esiste nessun posto sicuro (Barthes non è mai «al suo posto», chiuso in qualche sistema) se non questi essere portati ''altrove''.
===Citazioni===
*Variare porta a modificare, a trasportare, a cambiare di ritmo; il che costituisce un piccolo manulamanuale della pratica di [[Roland Barthes|Barthes]]. Si pensi ad esempio al cambiamento di ritmo di lettura che interviene in modo così decisivo in ''S/Z'' e che dà l'avvio a tutte le variazioni — la pluralità colta in ogni momento — sul testo di [[Honoré de Balzac|Balzac]]. (p. 10)
*La posizione di Barthes nel corso dei suoi lavori ricorda quello di Azdak ne ''Il Cerchio di gesso del Caucaso'', opera [[Bertolt Brecht|brechtiana]] che pare [[Roland Barthes|Barthes]] abbia amato molto. Vi è qualcosa di spostato, di irregolare: Azdak, furfante divenuto giudice, non è all'altezza del suo posto e, improvvisamente tutto si mette a girare e devia schivando il riconoscimento, la verità stessa. (p. 11)
*Non è forse [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] che ha rovinato (derubato, fatto derubare) la filosofia? (p. 13)