Angelo Panebianco: differenze tra le versioni

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'''Angelo Panebianco''' (1948- vivente), giornalista, politologo e saggista italiano.
 
*In generale, non ci si dovrebbe mai scandalizzare (o fingersi scandalizzati) se il passato, anche il meno commendevole, continua a pesare sul presente. Rimuoverlo, fare finta che non sia mai esistito, o che non abbia più nulla a che fare con noi, è, in genere, una pessima politica. Perché allora il passato si vendica e riemerge in forme impreviste creandoci serie difficoltà. Farci i conti, senza furbizie o rimozioni, è certamente più difficile ma, alla lunga, produce i migliori risultati. (da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2000/agosto/31/UNA_CAMPAGNA_COLPI_STORIA_co_0_0008316276.shtml Una campagna a colpi di storia]'', ''Corriere della sera'', 31 agosto 2000)
*In [[politica]] quelli che tengono il piede in due staffe rischiano molto: rischiano di essere considerati da chi li osserva «né carne né pesce». È la condizione peggiore che si possa immaginare quando si tratta di andare a chiedere ai cittadini consensi e voti. (citato in ''Corriere della sera'', 30 dicembre 2009)
*La [[politica]] democratica è strutturalmente vincolata a un orizzonte di breve periodo. La natura del sistema democratico spinge gli uomini politici ad occuparsi solo dei problemi che agitano il presente. Le altre grane, quelle che già si intravedono ma che ci arriveranno addosso solo domani o dopodomani non possono essere prese in considerazione. A differenza di ciò che fa la migliore medicina, la politica democratica non si occupa di prevenzione. (da ''SESe Ll'ISLAMIslam DIVENTAdiventa PARTITOpartito''; citato in ''Corriere della sera'', 18 novembre 2009)
*Le [[Guerra|guerre]] asimmetriche, ossia le guerre nelle quali eserciti convenzionali si scontrano con movimenti di guerriglia che possono contare sul consenso di una parte della popolazione, sono difficilissime da vincere. Quando la vittoria appare tutt'altro che certa, le opinioni pubbliche democratiche si ritraggono, cercano una via di fuga. (citato in ''Corriere della sera'', 27 dicembre 2009)
*Scordatevi la possibilità di avere nel Sud [[Partito politico|partiti]] puliti e lustri se la realtà meridionale, per tante parti, resta quella che è. Anche se una certa, diffusa mentalità legalistico-formalistica porta tanti a non comprenderlo, una nuova «regola», quale che essa sia, per esempio in materia di composizione delle liste, se cade in un ambiente con essa incompatibile, verrà necessariamente aggirata o stravolta. Passata l'emergenza, tutto ricomincerà più o meno come prima. (citato in ''Corriere della sera'', 26 febbraio 2010)
 
{{intestazione|''LALa FERMEZZAfermezza Ee Ll'IPOCRISIAipocrisia'', ''Corriere della sera'', 8 gennaio 2010}}
*Che cosa è [...] il reato di clandestinità? Nient'altro che la rivendicazione da parte di uno Stato del suo diritto sovrano al pieno controllo del territorio e dei suoi confini, della sua prerogativa a decidere chi può starci legalmente sopra e chi no. Se risultasse che una legge, regolarmente votata dal Parlamento, che stabilisce il reato di clandestinità, è incostituzionale, ne conseguirebbe che la Costituzione repubblicana nega allo Stato italiano il tratto fondante della statualità: la prerogativa del controllo territoriale.
*Ci sono educatori (è inappropriato definirli diseducatori?) che hanno scelto di abolire il presepe e gli altri simboli natalizi, lanciando così agli [[Immigrazione|immigrati]] non cristiani (ma anche ai piccoli italiani) il seguente messaggio: noi siamo un popolo senza tradizioni o, se le abbiamo, esse contano così poco ai nostri occhi che non abbiamo difficoltà a metterle da parte per rispetto delle vostre tradizioni. Intendendo così il rispetto reciproco e la «politica dell'integrazione», quegli educatori contribuiscono a preparare il terreno per futuri, probabilmente feroci, scontri di civiltà.
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[[Categoria:Saggisti italiani|Panebianco, Angelo]]
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