Lattanzio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
correzione
Riga 1:
'''Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio''' (250 circa – 327 circa), scrittore, apologeta e padre della Chiesa.
 
*Il senso di [[umanità (qualità)|umanità]] e di comprensione è il più stretto vincolo che possa esistere fra gli uomini, e chi lo infrange e lo rinnega è un malvagio e un colpevole. Se tutti deriviamo e abbiamo origine da un solo uomo che Dio creò, siamo fra noi certamente legati da un vincolo di sangue e perciò dobbiamo giudicare colpa gravissima odiare l'uomo, anche se colpevole. E Iddio ordinò che noi dobbiamo cercare di non suscitare giammai inimicizie; ma invece far di tutto per redimerledirimerle [...] Bisogna conservare e tenere vivo questo principio di umanità, se noi vogliamo avere il diritto di essere chiamati uomini. E in che cosa consiste mantenere questo senso di umanità, se non nell'amare il nostro simile, perché ogni uomo è perfettamente quello che siamo noi? Questa è la perfetta e assoluta giustizia, questa che regola e conserva l'umana società. (da ''Istituzioni divine'' 6,10-12)<ref name=Queriniana>Citato in Jacques Liébaert, Michel Spanneut, Antonio Zani, ''Introduzione generale allo studio dei padri della Chiesa'', Queriniana, Brescia, 1998.</ref>
*Vediamo ora quale sia il bene supremo, quello proposto al sapiente come il bene supremo. Tutti gli uomini nascono per la [[giustizia]]; non solo lo affermano le sacre Scritture, ma anche i filosofi professano a volte la medesima cosa. [...] La giustizia stessa è dovuta a due doveri. È debitrice, per uno, a Dio come a un padre, per l'altro all'uomo come ad un fratello [...], cioé: a Dio deve la [[religione]], all'uomo la [[carità]]. (da ''Epitome'' 29,1-5)<ref name=Queriniana/>