Percy Bysshe Shelley: differenze tra le versioni

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*Se il volto di [[George Gordon Byron|Byron]] era una maschera creata dalla personalità interiore del poeta che tradiva involontariamente i suoi sentimenti o li drammatizzava a tutto beneficio di un osservatore scelto, quello di Shelley era di una trasparenza che rivelava la sua vita interiore e le diverse peculiarità che dominavano il suo intelletto: la sua ingenuità, il suo facile entusiasmo, il suo ardore superficiale. Il suo singolare temperamento gli aveva donato un aspetto privo di età. Sfuggiva a ogni classificazione, cronologica o caratteriale che fosse. (citato in Peter Quennell, ''Byron in Italia'', Il Mulino, 1999)
*So di essere uno di quelli che gli uomini non amano; ma sono di quelli di cui si ricordano. (citato in [[Charles Baudelaire]], ''Lettre à Sainte-Beuve'')
**''O, Vento | Se l'[[inverno]] incombe, può la [[Primavera]] essere lontana alle sue spalle?'' (da ''Ode al vento dell'Ovest'')
 
*Vedo una gran cerchia d'archi, e tutt'intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse... Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l'una sull'altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro... (da ''The Coliseum'')
 
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*Tutti gli spiriti che servono il male sono schiavi.
*Una storia di fatti particolari è uno [[specchio]] che oscura e distorce ciò che potrebbe essere bello; la [[poesia]] è uno specchio che rende bello ciò che è distorto.
 
==''Ode al vento dell'Ovest''==
**''O, Vento | Se l'[[inverno]] incombe, può la [[Primavera]] essere lontana alle sue spalle?''
{{NDR|Percy Bysshe Shelley, ''Ode to the West Wind'', London 1820}}
 
==''The [[Colosseo|Coliseum]]''==
*Vedo una gran cerchia d'archi, e tutt'intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse... Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l'una sull'altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro...
{{NDR|Percy Bysshe Shelley, ''The Coliseum'', London 1817}}
 
==''The Letters''==