La Repubblica (dialogo): differenze tra le versioni

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[[Immagine:POxy3679_Parts_Plato_Republic.jpg|right|thumb|Frammento papiraceo de ''la Repubblica'' ritrovato a Ossirinico]]
'''''la Repubblica''''' (titolo originale Πολιτεία) è un dialogo di [[Platone]] del 360 a.C.
 
===Citazioni de "La repubblica"===
*Quando cambiano i modi della [[musica]], cambiano sempre con essi le leggi fondamentali dello [[Stato]] (da ''La Repubblica, libro IV'', citato in ''[[Arte e Anarchia]]'', di [[Edgar Wind]])
*Se un tale uomo [un [[poeta]] pericoloso per lo Stato ideale, intendendo qui un il termine [[poeta]] nel suo valore etimologico ossia ''che fa'', ''creatore'' e quindi dalla sua derivazione da ''[[poiesi]]'' in quanto ''produzione'' e "attività creativa dell'essere umano"]<small>''nota dell'autore della voce''</small> viene da noi per mostrarci la sua arte, ci metteremo in ginocchio davanti a lui, come davanti a un essere raro e santo e dilettevole.. L'ungeremo con la [[mirra]] e gli porremo un serto di lana sulla testa, e lo manderemo via, in un'altra [[città]]. (da ''La Repubblica'' , citato in ''Arte e Anarchia'', di Edgar Wind)
*la città non potrebbe mai essere felice in altro modo, se non allorché ne tracceranno il disegno(''diagrapseian'') quei [[pittore|pittori]] che fanno uso del modello divino (da ''La Repubblica, libro VI'', citato in ''Qabbalah visiva'', di [[Giulio Busi]])
 
===[[Incipit]]===
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*Altre tre donne sedevano in cerchio a uguale distanza, ciascuna sul proprio trono: erano le Moire figlie di Ananke, Lachesi, Cloto e Atropo, vestite di bianco e col capo cinto di bende; sull'armonia delle Sirene Lachesi cantava il passato, Cloto il presente, Atropo il futuro. (X, 135, 34)
 
*Quando cambiano i modi della [[musica]], cambiano sempre con essi le leggi fondamentali dello [[Stato]] (da ''La Repubblica, libro IV'', citato in [[Edgar Wind], ''[[Arte e Anarchia]]'', di [[Edgar Wind]])
 
*Se un tale uomo [un [[poeta]] pericoloso per lo Stato ideale, intendendo qui un il termine [[poeta]] nel suo valore etimologico ossia ''che fa'', ''creatore'' e quindi dalla sua derivazione da ''[[poiesi]]'' in quanto ''produzione'' e "attività creativa dell'essere umano"]<small>''nota dell'autore della voce''</small> viene da noi per mostrarci la sua arte, ci metteremo in ginocchio davanti a lui, come davanti a un essere raro e santo e dilettevole.. L'ungeremo con la [[mirra]] e gli porremo un serto di lana sulla testa, e lo manderemo via, in un'altra [[città]]. (dacitato ''Lain Repubblica''Edgar Wind, citato in ''Arte e Anarchia'', di Edgar Wind)
 
*laLa città non potrebbe mai essere felice in altro modo, se non allorché ne tracceranno il disegno (''diagrapseian'') quei [[pittore|pittori]] che fanno uso del modello divino (da ''La Repubblica, libro VI'', citato in ''Qabbalah visiva'', di [[Giulio Busi]])
 
===[[Explicit]]===