Michel Onfray: differenze tra le versioni

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*Ma è un pessimo calcolo rinunciare a vivere per non dover morire, perché così alla morte si paga due volte un tributo che è sufficiente pagare una volta sola. (p. 72)
*Venire al mondo significa scoprire di essere per la morte; essere per la morte significa vivere giorno per giorno la delusione della vita. Solo la religione dà l'impressione di arrestare il movimento. In realtà lo accelera. (p. 72)
*Lezione numero uno: se [[irreligione | rifiutiamo]] l'illusione della fede, le consolazioni di Dio e le favole della religione, se preferiamo voler sapere optando per la conoscenza e l'intelligenza, allora la realtà ci appare così com'è: tragica. Ma una verità che toglie subito la speranza e consente di non sprecare del tutto la vita collocandola sotto il segno del morto-vivente è meglio di una storia che sul momento consola, ma ci fa trascurare il nostro unico bene: la vita qui e ora. (p. 75)
*Infatti l'obbedienza si misura bene solo per mezzo di divieti. (p. 75)
*La logica del lecito e dell'illecito rinchiude in una prigione dove l'abdicazione della volontà vale come atto di fedeltà e prova di comportamento pio – un investimento ripagato profumatamente, ma più tardi, nel paradiso. (p. 77)