Francesco Beccuti: differenze tra le versioni

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Creata pagina con ''''Francesco Beccuti''' detto il Coppetta (1509 – 1553), poeta italiano. ==Rime== *<poem> Più che di lunghe e bionde chiome e crespe, d'un breve e molle e negro crin m'appag...'
 
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degna di vostra cortesia mercede,
la quale anch'io, pur come posso, onoro.</poem>
 
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Guardando Giove dal balcon celeste
la spaziosa terra e 'l mar profondo,
fermò in Alessi gli occhi e disse: - Al mondo
sì bella è dunque una terrena veste?
Vaghezze in ciel non son simili a queste;
Ganimede a costui bene è secondo:
siate, a portarmi al bel viso giocondo,
piume, via più che l'altra volta preste. –
E, nuova aquila fatto, a lui s'offerse:
ma vicine ai begli occhi arser le penne,
e, per fuggir quel grave incendio a tempo,
d'ambrosia il volto, onde uscia 'l foco, asperse:
quindi 'l bel viso un non so che ritenne
sacro e divin che non soggiace al tempo.</poem>
 
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9. Così dirmi beato anch'io potrei,
se voi non foste al pregar mio rubello:
io men non v'amo, e sete agli occhi miei
non men gentil di Ganimede e bello:
ma, s'io non ho possanza qual gli dèi
e non posso rapirvi e farmi augello,
non gravi voi, se d'abbracciarvi ingordo,
de la modestia mia talor mi scordo.</poem>
 
==Bibliografia==