Nico Perrone: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Nico Perrone==
*Ne consegue l'obbligo di rivolgersi ai mercati d'oltremare. In una corsa di questo genere, l'Inghilterra è la meglio piazzata, in quanto ha utilizzato la via più sicura e veloce: quella dei legami della finanza. Da allora, legata a Londra, l'America latina resterà alla periferia dell'economia-mondo europea, dalla quale anche gli Stati Uniti, costituiti nel 1787, avranno, nonostante i precoci vantaggi, molte difficoltà a uscire del tutto. È alla Borsa di Londra, e secondariamente a quella di Parigi, che si registrano, con le quotazioni dei prestiti, gli alti e i bassi dei nuovi destini dell'America. (da Fernand Braudel, ''Civiltà materiale: (secoli XV-XVII)XVIII'', p. 446 e nota: rimanda a Nico Perrone, ''Il manifesto dell'imperialismo americano'', pp. 321 ss.).
 
==''Mattei il nemico italiano''==
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==Bibliografia==
*Fernand Braudel, ''Civiltà materiale, economia e capitalismo: (secoli XV-XVII). I tempi del mondo'', Torino, Einaudi, 1982, p. 446 e nota. ISBN 88-06130-49-8
*Nico Perrone, ''Il manifesto dell'imperialismo americano nelle borse di Londra e Parigi'', in ''Belfagor'', 1977, pp. 321 ss. ISBN -
*Nico Perrone, ''Mattei il nemico italiano. Politica e morte del presidente dell'ENI attraverso i documenti segreti. 1945-1962'', Leonardo-Mondadori, Milano, 1989. ISBN 88-355-0033-8