Papa Leone XIII: differenze tra le versioni

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m correggo fonte: non era Arcanum Divinae, ma Rerum Novarum: http://www.vatican.va/holy_father/leo_xiii/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15051891_rerum-novarum_it.html
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*Che tu abbia in copia ricchezze e altri beni terreni, o che ne sii privo, ciò all'eterna felicità non importa nulla: ma il buono o il cattivo uso di quei beni, questo è quello che sommamente importa. (p. 165)
*Le cose del [[tempo]] non è possibile intenderle e valutarle a dovere, se l'animo non si erge ad un'altra vita, ossia all'eterna: senza la quale la vera nozione del [[bene]] [[morale]] necessariamente dileguasi, anzi l'intera creazione diventa un mistero inspiegabile. (p. 165)
*Naturale diritto dell'uomo è [...] la [[proprietà privata|privata proprietà]] dei beni; e l'esercitare questo diritto è, specialmente nella vita socievole, non soltanto lecito, ma assolutamente necessario. (p. 166)
*È solenne principio che per riformare una [[società]] in decadenza, è necessario riportarla ai principii che le hanno dato l'[[essere]]. La perfezione di ogni società è riposta nel tendere ed arrivare al suo scopo: talché il principio generatore dei moti e delle azioni sociali sia quel medesimo che generò l'associazione. Quindi deviare dallo scopo primitivo, è corruzione: tornare ad esso, è [[salute]]. E questo è vero, come di tutto il consorzio civile, così della classe lavoratrice, che ne è la parte più numerosa. (p. 169)
*I diritti vanno debitamente protetti in chiunque ne abbia, e il pubblico potere deve assicurare a ciascuno il suo, con impedirne o punirne le violazioni. (p. 174)
*È dunque grande e pernicioso errore volere che lo Stato possa intervenire a suo talento nel santuario della famiglia. (citato in Ginsborg 1989, p. 234)
*Patire e sopportare è [...] il retaggio dell'uomo
*CerteNon è giusto né umano esigere dall'uomo tanto lavoro da farne inebetire la mente per troppa fatica e da fiaccarne il corpo. [...] Il determinare la quantità del riposo dipende dalla qualità del lavoro, dalle circostanze di tempo e di luogo, dalla stessa complessione e sanità degli operai. [...] Infine, un lavoro proporzionato all'uomo alto e robusto, non è ragionevole che s'imponga a una donna o a un fanciullo. Anzi, quanto ai fanciulli, si badi a non ammetterli nelle officine prima che l'età ne abbia sufficientemente sviluppate le forze fisiche, intellettuali e morali. Le forze, che nella puerizia sbocciano simili all'erba in fiore, un movimento precoce le sciupa, e allora si rende impossibile la stessa educazione dei fanciulli. Così, certe specie di lavoro non si addicono alle [[donna|donne]], fatte da natura per i lavori domestici, i quali grandemente proteggono l'onestà del sesso debole, e hanno naturale corrispondenza con l'educazione dei figli e il benessere della casa. (p. 33)
 
==''Inimica Vis''==