Anna Banti: differenze tra le versioni

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* La verità è che nulla amo di [[Torino]]: non il suo ordine, non la sua mediocre civiltà piena di sussiego. Odio i suoi impiegatucci, i suoi militari, i suoi uomini politici. (2010, p. 14)
 
* Un mezzanino come la groppa di un burocrate servile, un imperioso piano nobile, tronfio di architettoniche ostentazioni, il terzo piano per il rentier borghese che ama il decoro e il risparmio; in cima le mansarde concesse con sopportazione ai decaduti, agli studenti, agli artisti, gente tenuta d'occhio e congedata alla prima scadenza d'affitto non corrisposta. Io abito al terzo piano, ma nel concetto del guardaportone in giamberga nondebbonon debbo ispirare maggior fiducia degli inquilini delle soffitte. Siamo “napoletani”, noi, soggetti da guardarsene, da sorvegliare, qualcosa di mezzo tra il brigante e l'imbroglione. (2010, p. 15)
 
==Bibliografia==