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*{{NDR|Ebraismo e questioni religiose}} Tra le cose che non hanno capito le nostre sinistre – l'equivoco più tragico – è quello di aver creduto a una progressività del mondo arabo. (citato in ''Corriere della sera'', 31 marzo 2009)
* {{NDR|Sulla poetica di [[Patrizia Valduga]]}} ... così come in quasi tutte le opere della Valduga, il rigido schema metrico, costituito dall'alternarsi obbligato di rime e misure sillabiche, serve all'autrice per poter incanalare la piena sensuale che traspare dalle sue [[poesia|composizioni poetiche]] e per attenuare il suo lessico estremamente crudo ed [[Erotismo|erotico]]. (in ''Nota introduttiva'' a [[Patrizia Valduga]], ''Medicamenta e altri Medicamenta'', Collezione di poesia, Torino, Einaudi, 1989 ISBN 8806116185)
* {{NDR|Sul linguaggio poetico di [[Patrizia Valduga]]}} La Valduga... ha fatto sua la crisi di linguaggio della poesia moderna. Non è un poeta in crisi, ma un poeta che parla con la crisi, servendosene. E nessuno ha colto, come lei, la situazione di impossibilità che ha lasciato dietro di lei il discorso di [[Eugenio Montale|Montale]]: non perché fosse impossibile dire meglio, dire di più, ma perché è ormai impossibile dire qualcosa con quelle parole. In questa camera carceraria... sono ammessi ancora dei giochi; ma il più importante non è quello erotico: è quello di chi si diverte a ritagliare il linguaggio degli altri, a lavorare di forbicine e colla. ... non so trovare o vedere, oggi, un linguaggio poetico che sia più linguaggio di questo (in ''Nota introduttiva'' a [[Patrizia Valduga]], ''Medicamenta e altri Medicamenta'', Collezione di poesia, Torino, Einaudi, 1989 ISBN 8806116185)
 
==''Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani''==
*Dopo aver annunciato al suo tempo il crepuscolo degli dei, [[Richard Wagner|Wagner]] fu il vero problema del Novecento e non bastò [[Igor Stravinskij|Stravinskij]] a raddrizzare il timone perché in Wagner c'era una perentorietà del negativo che incarnava meglio il moderno: la consapevolezza, dimostrata nella radice linguistica della sua musica, che tutte le rette confluivano a un punto solo, il nulla in cui è inghiottito Tristano {{NDR|Opera di Wagner}}.