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*{{NDR|[[Bartolo Cattafi]]}} La sua poesia ha qualcosa delle combustioni di [[Albert Burri|Burri]] o delle blasfeme solitudini di [[Francis Bacon|Bacon]]. (citato in ''Corriere della sera'', 20 gennaio 2007)
*{{NDR|Ebraismo e questioni religiose}} Tra le cose che non hanno capito le nostre sinistre – l'equivoco più tragico – è quello di aver creduto a una progressività del mondo arabo. (citato in ''Corriere della sera'', 31 marzo 2009)
* {{NDR|Sulla poetica di [[Patrizia Valduga]]}} ... così come in quasi tutte le opere della Valduga, il rigido schema metrico, costituito dall'alternarsi obbligato di rime e misure sillabiche, serve all'autrice per poter incanalare la piena sensuale che traspare dalle sue [[poesia|composizioni poetiche]] e per attenuare il suo lessico estremamente crudo ed [[Erotismo|erotico]]. (in ''Nota introduttiva'' a [[Patrizia Valduga]], ''Medicamenta e altri Medicamenta'', Collezione di poesia, Torino, Einaudi, 1989 ISBN 8806116185)
 
==''Ottocento come noi. Saggi e pretesti italiani''==
*Dopo aver annunciato al suo tempo il crepuscolo degli dei, [[Richard Wagner|Wagner]] fu il vero problema del Novecento e non bastò [[Igor Stravinskij|Stravinskij]] a raddrizzare il timone perché in Wagner c'era una perentorietà del negativo che incarnava meglio il moderno: la consapevolezza, dimostrata nella radice linguistica della sua musica, che tutte le rette confluivano a un punto solo, il nulla in cui è inghiottito Tristano {{NDR|Opera di Wagner}}.