Jean-Claude Izzo: differenze tra le versioni

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La sua vita era laggiù, a Marsiglia. Laggiù, dietro quelle montagne che, stasera, il sole al tramonto colorava di un rosso vivo. "Domani ci sarà vento" pensò Babette. Da quando, quindici giorni prima, era arrivata a Le Castellas, un villaggio delle Cévennes, alla fine della giornata saliva sul crinale. Percorrendo il sentiero dove Bruno portava le capre. Qui, aveva pensato il mattino del suo arrivo, nulla cambia. Tutto muore e rinasce. Anche se ci sono più villaggi morenti che vivi. Sempre, prima o poi, un uomo reinventa i gesti più antichi. E tutto ricomincia. I sentieri, coperti della sterpaglia, ritrovano la loro ragione di esistere.
«È questa, la memoria della montagna» aveva detto Bruno, servendole una gran tazza di caffè.
 
===Citazioni===
 
==Bibliografia==