Enrico Ghezzi: differenze tra le versioni
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* Suspense continua dei volti degli occhi dei sentimenti, di una grammatica sentimentale di gesti e sguardi che sfugge al controllo manipolatorio del regista stesso. Ecco, il fascino estremo bergmaniano è la scoperta che col [[cinema]] i conti non tornano mai. (dal quotidiano ''Libertà'' del 31 luglio 2007)
*[...] una specie di fine; di fine anticipata del cinema di [[Carmelo Bene]], anche se poi sono venuti altri film, che è questo "non voglio più vedere nulla", questo "Basta", questa fine della luce, questa fine della visione.
▲*[...] una specie di fine; di fine anticipata del cinema di [[Carmelo Bene]], anche se poi sono venuti altri film, che è questo "non voglio più vedere nulla", questo "Basta", questa fine della luce, questa fine della visione.<ref>dalla Prima di ''Salomè'', in ''Fuoriorario'', Raitre, 21-22 gennaio 1994 – citato in Carmelo Bene, ''Opere, con l'aut.'', op. cit., pag. 1546</ref>
*Io credo che il pubblico principale di Carmelo Bene sia [[Carmelo Bene]]. E questo è molto evidente soprattutto nella televisione. È grazie alla televisione che Carmelo Bene manifesta la sua distanza, la sua assenza, perché, intanto è uno che ha capito benissimo il senso televisivo, cioè il sesto senso televisivo. Nella diretta televisiva, reale o virtuale, diciamo, o semi-diretta, si esperimenta appunto il "non essere in diretta" che è il senso più forte di tutto il lavoro di Bene. Cioè il non essere mai spiaccicato su sé stesso, non essere mai la pura performance d'attore, la pura performance di regista...
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*''La voce che si spense'', Questa Italia, programma RAI di Daniela Battaglini, commemorante la scomparsa di Carmelo Bene.
*Carmelo Bene, ''Opere, con l'Autografia d'un ritratto'', Milano, Bompiani, aprile 2002 (1° ed. Classici in brossura aprile 2002). ISBN 88-452-5166-7
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