Jean Paul: differenze tra le versioni

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setteformaggi (da continuare)
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==Citazioni su Jean Paul==
*Jean Paul sapeva moltissimo ma non aveva scienza, s'intendeva di ogni astuzia artistica ma non aveva arte, non trovava disgustoso quasi nulla ma non aveva gusto, possedeva sentimento e serietà ma, quando li faceva assaggiare, ci versava sopra un repellente brodo di lacrime, aveva certo spirito – troppo poco, purtroppo, rispetto alla gran fame che ne aveva: per cui porta il lettore alla disperazione proprio con la sua mancanza di spirito. Fu in complesso l'erbaccia variopinta, dal forte profumo, spuntata nottetempo nei delicati frutteti di [[Friedrich Schiller|Schiller]] e [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]]; fu un uomo buono e comodo, eppure fu una fatalità – una fatalità in camicia da notte. ([[Friedrich Nietzsche]])
 
==Setteformaggi==
===[[Incipit]]===
Setteformaggi, avvocato dei poveri dell'imperial borgo di Acchiappavacche, aveva passato l'intera nottata alla finestra dell'abbaino a spiare l'arrivo della sposa. Sarebbe dovuta arrivare da Augusta un po' prima del mattutino, giusto in tempo per sorbire una bevanda calda e inzupparci qualche cosa prima delle preghiere e della cerimonia nuziale. Il locale consigliere scolastico, che stava rientrando anche lui da Augusta, aveva promesso di portare con sé la sposa come bagaglio appresso, con il corredo e le doti legati dietro, sul baule.
 
===Citazioni===
In questo momento, tuttavia, gli esseri umani mi sembrano come quei gamberi che, corredati di lumini, i preti facevano strisciare nei cimiteri spacciandoli per le anime dei defunti.
 
==Bibiografia==
*Jean Paul, ''Setteformaggi'' (Siebenkäs), a cura di Umberto Gandini, ed. Frassinelli, 1998
 
==Altri progetti==
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