Piero Scanziani: differenze tra le versioni

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citazioni
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===Citazioni===
*«Credo nell'[[India]]». E in questa fede parto. Credo nell'India perché vi sono andato cento volte. Ragazzo, già vi sbarcai con [[Rudyard Kipling|Kipling]] e incontrammo Kim. Ventenne, vi tornai con Avalon che m'affacciò ai misteri tantrici; vi tornai con Guénon, dalle certezze glaciali. A trent'anni ho viaggiato fra il [[Bengala]] e il [[Panjab]] insieme a [[Maurice Magre]] e a [[Lanza del Vasto]]. [[Romain Rolland]] mi condusse a [[Calcutta]] da [[Ramakrishna|Ramakrisna]], [[John Osborne|Osborne]] mi portò ad Arunachala da [[Sri Aurobindo|Aurobindo]].<br />Da un quarto di secolo percorro l'India, fermo nella mia stanza. È ormai tempo di andarvi per davvero, di vedere coi miei occhi se sono ancora vivi [[Diogene]] e [[Platone]]. (p. 12)
*Se invece d'essere in [[India]] a cercare saggi, fossi in [[America]] a cercare scienziati, tutto sarebbe in discesa. Qui tutto va in salita. La [[saggezza]] è verticale. (p. 13)
*L'[[America]] è aperta, l'[[India]] è chiusa. [...] L'indiano nasconde ciò che gli preme e gli preme soprattutto la sua vita interiore. L'americano sente di valere per ciò che ha, l'indiano per ciò che è. (p. 13)
*Le donne dell'[[India]] non ti guardano. Camminano intente, recando in capo la brocca, in mano il cesto, sul fianco il bimbo piccolo, dietro i grandicelli, nel ventre il prossimo. Non occhieggiano, non civettano, non smorfiano. Il fine della donna indiana non è l'uomo, è il figlio. Grande saggezza, ma non è quella che cerco. (p. 16)
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*L'[[uomauto]] è una creatura a quattro ruote, con una carrozzeria esterna che funge da vestito per il prestigio e da abitazione permanente. (p. 39)
*In tanta perfezione, l'unico difetto dell'[[uomauto]] è di emanare da dietro un gas generalmente silenzioso, talora detonante, sempre pestilenziale. (p. 39)
 
 
==Bibliografia==