Titta Ruffo: differenze tra le versioni

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*La scena è un asilo per i forti e i gloriosi. (citato in Michele Salvini, ''Titta Ruffo'', periodico mensile: Grandi Voci alla Scala, pag.7, n.4, ottobre 1993,Massimo Baldini Editore)
*Quanto mi piacerebbe morire in scena nell'atto di recitare il monologo di Amleto.(citato in Michele Salvini, ''Titta Ruffo'', periodico mensile: Grandi Voci alla Scala, pag.7, n.4, ottobre 1993,Massimo Baldini Editore)
*'''Il brindisi dell'[[HamletAmleto]] di [[Ambroise Thomas]] fu un cavallo di battaglia di Titta Ruffo, che nelle sue memorie scrisse''': E' questa una cadenza di una tale briosità cha a sostenerla, s'intende dopo uno studio e un esercizio indefessi, in un solo respiro con un'acrobazia inverosimile si va, oso dire, quasi nel soprannaturale; e l'entusiasmo divenne allora delirio. Prima ancora di terminarla, il pubblico mi interruppe, mi subissò di battimani. Richiesto di bissarla, per rispetto all'autorità del Mancinelli non m'azzardavo senza il suo cenno d'incoraggiamento; ma lui medesimo che, in fondo alla sua anima d'artista, gioiva del mio successo, mi incitò con un energico gesto a ricominciare. (citato in Titta Ruffo, ''La mia parabola'', pag. 198, Treves, Milano, 1937)
 
==Citazioni su Titta Ruffo==