Bruce Sterling: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunto incipit "La matrice spezzata", aggiunto Pedia
Nessun oggetto della modifica
Riga 4:
 
==Citazioni==
*Con [[William Gibson|Gibson]] sentiamo parlare un decennio che ha finalmente trovato la sua voce. Non è un rivoluzionario che batte i pugni sul tavolo, ma un rinnovatore dotato di spirito pratico. Sta aprendo i corridoi stagnanti della letteratura fantascientifica per farvi entrare l'aria fresca delle nuove conoscenze: la cultura degli anni Ottanta, con la sua bizzarra e crescente integrazione di moda e tecnologia. (dalla ''Prefazione'' a William Gibson, ''La notte che bruciammo Chrome'', p. 12)
*Il modello della [[televisione]] centralizzata, con una grande antenna che trasmette a milioni di spettatori, si è polverizzato col passare del [[tempo]]. Ormai la tv ha più di mezzo secolo. Sono arrivate le parabole e e la tv via cavo. Poi i vhs e i dvd, sempre più economici: la gente compra i video e se li guarda quando vuole. Certo ci sono ancora tante persone che seguono la tv, ma sono sempre di meno, e più distribuite tra i tanti canali. (da ''Il meglio della TV? Sono gli spot...'', ''XL Magazine'', marzo 2007)
*{{NDR|Su [[William Gibson]]}} Il suo stupefacente primo romanzo, ''Neuromante'', che ha vinto tutti i premi del settore nel 1985, ha dimostrato la sua impareggiabile capacità di localizzare con precisione i punti nevralgici della società. L'effetto è stato quello di una scossa elettrica, che ha contribuito a svegliare la sf dal suo letargo dogmatico. Uscita dall'ibernazione, sta sbucando dalla sua caverna nella viva luce solare del moderno spirito dei tempi. (dalla ''Prefazione'' a William Gibson, ''La notte che bruciammo Chrome'', p. 9)
* La tv, che invecchia veloce, è nei guai. Anche la parola stessa suona antica, la gente oggi parla sempre più spesso di video. Andate in [[internet|Rete]], su Google Video, YouTube, Revver, VideoSift. Guardate i videoblog amatoriali, o vlog: nessuno dice di avere un "blog televisivo". Tutti questi siti sono felici di distribuire clip e video, nessuno aspira a imitare la televisione, nessuno sogna di diventare un noioso, antico, canale tv. (da ''Il meglio della TV? Sono gli spot...'', ''XL Magazine'', marzo 2007)
* Se i poeti sono i legislatori non riconosciuti del mondo, gli scrittori di [[fantascienza]] sono i suoi buffoni di corte. Noi siamo Pazzi Saggi che fanno capriole, pronunciano profezie e si grattano in pubblico. Possiamo scherzare delle Grandi Idee perché le nostre sgargianti origini nelle riviste popolari ci fanno apparire innocui.<br /> Come scrittori di sf abbiamo ogni ragione di godercela: abbiamo influenza senza responsabilità. Pochissimi si sentono in obbligo di prenderci sul serio, e tuttavia le nostre idee penetrano nella cultura, si diffondono in maniera invisibile come una radiazione di fondo. (dalla ''Prefazione'' a William Gibson, ''La notte che bruciammo Chrome'', p. 9)
*Tanti ragazzi si divertono a sfogliare fumetti e hanno grandi possibilità, ma se non gli gli mettiamo alla prova e continuiamo a farli studiare nelle scuole non potranno mai arrivare al meglio nel loro campo. Basti guardare come Zipper2 (nome d'arte) sia diventato famoso in poco tempo per essere stato messo alla prova, ma allo stesso tempo gli sono cadute addosso molte ingiustizie da parte di gente invidiosa. (da ''Hacker Journal'')
 
Line 54 ⟶ 57:
Lindsay era in piedi, in mezzo all'erba che gli arrivava fino al ginocchio, lo sguardo fisso all'insù per seguire il loro volo.<br>
Sottili come aquiloni gli ultraleggeri, spinti da un sistema di propulsione a pedale, si tuffavano in picchiata e risalivano nella zona a caduta libera, molto di lato sopra di lui. Al di là di essi, dall'altra parte del diametro di quel mondo cilindrico, il paesaggio ricurvo risplendeva del giallo del granoturco e del verde dei campi di cotone.
 
=== ''Un futuro all'antica'' ===
 
==== ''Maneki Neko'' ====
«Non ce la facciò più» disse suo fratello.<br />Tsuyoshi Shimizu guardò preoccupato nello schermo del suo pasokon. Il viso del fratello maggiore luccicava di sudore dopo una bevuta notturna. «È solo una carriera come un'altra» disse Tsuyoshi mettendosi a sedere sul suo futon e sistemandosi il pigiama. «Ti preoccupi troppo.»
 
==== ''Deep Eddy'' ====
Nel Continental, il signore nella poltrona a sacco accanto alla sua offrì: «Zigaretten?»<br />«Che cosa c'è dentro?» chiese Deep Eddy. L'uomo dai capelli grigi mormorò qualcosa: polisillabi medici in tedesco. Il programma di traduzione di Eddy si bloccò all'istante. Eddy declinò gentilmente. Il signore tirò fuori una sigaretta dal pacchetto scuotendolo, girò la punta, e soffiò. Si alzò un profumo intenso, come di caffè colpito da un fulmine.
 
==== ''Il riparatore di biciclette'' ====
I ripetuti colpi metallici svegliarono lyle nella sua amaca. Lyle sbadigliò, si mise seduto e scivolò nel corridoio pieno di attrezzi dell'officina di riparazioni di biciclette.<br />Legò l'elastico nero dei suoi pantaloncini attillati e strappò dal banco da lavoro la canottiera macchiata di grasso del giorno prima. Lanciò uno sguardo annebbiato al suo cronometro mentre andava verso la porta. Erano le 10:04:38 del mattino, 27 giugno 2037.
 
==== ''Taklamakan'' ====
Un gelido vento secco tentava di strappare le viscere alla terra, ma il suo letale ululato si ruppe in un gemito soffocato. Katrinko e Spider Pete erano accampati in una profonda fenditura della roccia, avvolti da una terribile oscurità. Pete sentiva Katrinko respirare, con un leggero battere di denti. Le ascelle schiumose della neutra odoravano di noce moscata.<br />Spider Pete si allacciò il visore sulla testa rasata.<br />Fuori del loro rifugio gonfiato dal vento gli occhi appiccicosi di una decina di camere gel si aprivano lungo la roccia, una ragnatela di percezione che corrodeva il cielo. Pete toccò un bottone sul suo visore, tirò giù un menù luminoso e regolò la sua visuale di ripresa sul mondo esterno.<br />Della polvere volante cadde attraverso le dune solide scolpite dal vento come una nebbia diabolica. La luna crescente e un miliardo di stelle del deserto, che brillavano come ferite fatte di pixel, ruotavano sul misterioso paesaggio scolpito dal vento del Taklamakan. A eccezione dell'Antartide, e forse del profondo Sahara - luoghi che Pete non era mai stato pagato per visitare - questo deserto dell'Asia centrale era il posto più solitario e desolato della Terra.
 
==== ''La grande gelatina'' ====
La medusa urlante di metallo protese i lunghi, invisibili tentacoli lungo gli acri di calcestruzzo secco dell'aeroporto di San Jose. O così sembrò a Tug, Tug Mesoglea, programmatore pazzo per la matematica e fanatico acquariofilo. Tug stava lavorando a una medusa artificiale, e quasi tutto gli sembrava una medusa, anche gli aeroplani. Tug era lì, davanti al ritiro bagagli a prendere il miliardario texano Revel Pullen.
 
==== ''Lo sciacallo più piccolo'' ====
«Odio Sibelius» disse il mafioso russo.<br />«Sa proprio di nazionalismo finlandese» disse Leggy Starlitz.<br />«È per ''questo'' che odio Sibelius.» Il nome del russo era Pulat R. Khoklov. Un tempo era stato un ufficiale di collegamento del KGB per l'aeronautica del governo afgano. Come molti veterani di guerra afgani, dopo il crollo sovietico Khoklov era entrato nella criminalità organizzata.
 
==== ''La vacca sacra'' ====
Si svegliò nell'oscurità per il frastuono incessante sui binari. Vasti paesaggi inconoscibili, enormi come i sogni dell'infanzia, rimbombarono dietro la sua immagine scioccata riflessa nel vetro dello scompartimento.<br />Jacki si lisciò i capelli arruffati, si stiracchiò, si passò la mano sui baffi, si rimboccò la coperta delle ferrovie sulle gambe avvolte dal pigiama di seta. Dall'altra parte del corridoio, due della sua troupe dormivano scomodamente, sdraiati sui sedili: Kumar l'addetto al sonoro e Jimmie Suraj, il suo proiezionista. Suraj aveva una sigaretta spenta dietro l'orecchio, le sottili catenine d'oro che portava al collo si erano intrecciate in un groviglio sgraziato.
 
==Bibliografia==
*Bruce Sterling, ''Cronache del Basso Futuro'', traduzione di Laura Serra, Mondadori, 1994.
*Bruce Sterling, ''La matrice spezzata'', traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli, Ed. Nord, 1986.
*Bruce Sterling, ''Prefazione'' a William Gibson, ''La notte che bruciammo Chrome'', traduzione di Delio Zinoni, Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40871-5
*Bruce Sterling, ''Un futuro all'antica'', traduzione di Giorgia Gatta, Fanucci Editore, 2000.
 
== Altri progetti==