William Gibson: differenze tra le versioni

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Quaro75 (discussione | contributi)
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===''La notte che bruciammo Chrome''===
====''Johnny Mnemonico''====
Misi il fucile da caccia in una borsa Adidas e la imbottii con quattro paia di calze da tennis. Tutto il contrario del mio stile abituale, ma era proprio questo il mio scopo: se ti credono rozzo, fai il raffinato; se ti credono raffinato, mostrati rozzo. Io sono molto raffinato. Perciò decisi di sembrare il più rozzo possibile. Di questi tempi, poi, uno deve essere piuttosto raffinato prima di poter anche aspirare alla grossolanità. Mi ero dovuto fabbricare tutte e due le cartucce calibro 12 a partire da un blocco di ottone, su un tornio, e caricarle personalmente; avevo dovuto scovare un vecchio microfilm con le istruzioni per le cartucce da caricare a mano; avevo dovuto costruire un meccanismo a leva per collocare il fulminante... Una faccenda piuttosto complicata. Ma sapevo che avrebbe funzionato. L'incontro era fissato per le 23 al Drome, ma scesi tre fermate di metropolitana dopo quella più vicina, e tornai indietro a piedi. Procedura impeccabile.
 
====''La notte che bruciammo Chrome''====
Faceva caldo, la notte che bruciammo Chrome. Nei viali e nelle piazze le falene sbattevano fino a morire contro le luci al neon, ma nella mansarda di Bobby l'unica luce era quella del monitor e dei ''led'' rossi e verdi del simulatore di matrice. Conoscevo a memoria ogni chip del simulatore di Bobby: sembrava un normalissimo Ono-Sendai 7VII, il "Cyberspace Seven", ma l'avevo ricostruito tante di quelle volte che sarebbe stato difficile trovare un millimetro quadrato di circuiti originali in quel silicio.
 
====''Il continuum di Gernsback''====
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Quell'estate Parker faceva fatica a dormire.<br>
C'erano interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica, e gli spegnimenti improvvisi dell'induttore-delta provocavano dolorosi e improvvisi ritorni alla coscienza.<br>
Per evitare l'inconveniente usò dei cavi con morsetti e del nastro adesivo nero per collegare l'induttore a una piastra A.S.P.Asp a batteria. La caduta di tensione nell'induttore faceva scattare il circuito di riproduzione della piastra.
 
====''Hinterland''====
Quando Hiro schiacciò il bottone, io stavo sognando Parigi, strade bagnate e buie in inverno. Il dolore mi esplose nel cranio, dietro gli occhi, come un muro blu fluorescente. Balzai fuori dall'amaca urlando. Urlo sempre: ci tengo. Il feedback mi percorse il cervello. L'interruttore del dolore è un circuito ausiliario della radio ossea, collegato direttamente ai centri nervosi: proprio quello che ci vuole per penetrare la nebbia di un surrogato di barbiturici. Mi ci vollero alcuni secondi per rimettere a posto il tutto, iceberg di ricordi che incombevano nella nebbia: chi ero, dov'ero, perché ero là, chi mi stava svegliando.
 
====''New Rose Hotel''====
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====''Il mercato d'inverno''====
Piove molto, quassù; ci sono giorni, in inverno, in cui il cielo non diventa mai veramente chiaro, solo di un grigio uniforme. Ma ci sono anche giorni in cui è come se si aprisse di colpo per tre minuti un sipario sulle montagne illuminate dal sole, sospese nell'aria: come il prologo di un film girato da Dio. Era così il giorno in cui telefonarono i suoi agenti, dal cuore della loro piramide di specchi sul Beverly Boulevard, per dirmi che lei era entrata nella rete, che era arrivata in cima e che "''I re del sonno"'' era tre volte platino. Io ho curato la maggior parte dei ''Re'', ho fatto il lavoro di rilevamento cerebrale, ho rivisto tutto con il modulo di cancellazione rapida, perciò mi spettava una parte dei diritti d'autore.
 
====''La razza giusta'' (con John Shirley)====
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====''Stella rossa, orbita d'inverno'' (con Bruce Sterling)====
Il colonnello Korolev si girò lentamente nella rete, sognando l'inverno e la gravità. Di nuovo giovane, un cadetto, sferzava il suo cavallo sulle steppe del Kazakistan, alla fine di novembre, verso il paesaggio secco e rosso del tramonto marziano.<br>
"Qualcosa non va" pensò...<br>
E si risvegliò nel Museo del Trionfo Sovietico nello Spazio, sentendo il rumore di Romanenko e della moglie dell'agente del Kgb. Avevano ricominciato a darci dentro, dietro la paratia a poppa della Salyut. Le cinture di sicurezza e lo scafo imbottito scricchiolavano e cigolavano fra tonfi ritmici. Zoccoli sulla neve.
 
====''Duello'' (con Michael Swanwick)====
Aveva intenzione di proseguire senza fermarsi fino in Florida. Pagarsi il passaggio lavorando su qualche nave di contrabbandieri d'armi, magari finire per farsi arruolare in qualche esercito ribelle del cazzo nella zona di guerra. O magari, con il biglietto valido finché non interrompeva la corsa, poteva non scendere mai... l'Olandese Volante dei Greyhound. Rivolse un sogghigno alla sua immagine riflessa sul finestrino freddo e sporco, mentre le luci del centro di Norfolk scivolavano via e il pullman ondeggiava sugli ammortizzatori stanchi, eseguendo l'ultima curva. Si fermarono con uno scossone sul parcheggio della stazione, cemento grigio illuminato com il cortile di una prigione. Ma Deke si vedeva morire di fame, magari in una tempesta di neve dalle parti di Oswego, con la guancia appoggiata allo stesso finestrino, e vedeva i suoi resti spazzati via alla fermata successiva da un vecchio biascicante con addosso una tuta da lavoro sbiadita. Decise che in un modo o nell'altro non gliene fregava un accidente. Se non che le gambe gli sembravano già morte. L'autista annunciò una sosta di venti minuti: Tidewater Station, Virginia. Era un vecchio edificio in blocchi di scorie pressate con due entrate per ciascun bagno: un relitto del secolo precedente.
 
===''Luce virtuale''===