Don Camillo e l'onorevole Peppone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Goemon (discussione | contributi)
Goemon (discussione | contributi)
Riga 63:
== Dialoghi ==
 
* '''Don Camillo''': Io, vedete, non posso assolutamente sopportare l'inganno, io avrò molti difetti, Signore, ma non quello di mentire e di turlupinare il prossimo, questo Fronte Indipendente è falso... <br />'''Gesù''': Come il tuo biglietto don Camillo. <br />'''Don Camillo''': Il mio biglietto? Quale biglietto? <br />'''Gesù''': Il biglietto da cinquemila che hai appioppato a Peppone. {{NDR|Per acquistargli una copia del giornale fittizio ''Patria Unita'', chiaro riferimento a [[L'Unità]].}} <br />'''Don Camillo''': L'avevo dimenticato, una distrazione, comunque sia con quei soldi falsi ci ho comprato delle falsità, il conto torna. <br />'''Gesù''': Rimarrebbero le quattromilanovecentosettantacinque4.975 lire buone che ti ha dato di resto Peppone, quelle dove le metti? <br />'''Don Camillo''': Beh, quelle posso anche accettarle come contributo volontario del Fronte Indipendente per le migliorie alla minestra dei poveri vecchi, naturalmente gli manderò una regolare ricevuta. {{NDR|Si sentono, fuori campo, degli slogan anticlericali del Fronte}} <br />'''Don Camillo''': Li sentite, Signore? Li sentite? Ma tanto non passeranno Dio non lo permetterà! <br />'''Gesù''': E allora sia fatta la volontà di don Camillo. <br />'''Don Camillo''': La vostra, Signore, la vostra.
 
*'''Don Camillo''': Scommetto che non sa neanche chi ha scoperto l'[[America]]. {{NDR|Riferendosi a Peppone}} <br /> {{NDR|Repentino cambio di scena in cui Peppone è interrogato in preparazione all'esame di quinta elementare}}</br> '''Peppone''': [[Cristoforo Colombo]], 12 ottobre 1492 <br />[...] <br />'''Interrogatore''': L'esame, anche se è solo di quinta è una cosa dura, speriamo che non si faccia impressionare dalla commissione. <br />'''Peppone''': Io non mi sono impressionato neanche davanti ai mitra spianati, eh. <br />'''Interrogatore''': Lo so, ma i mitra non le facevano domande di storia, geografia, aritmetica... <br />'''Peppone''': Non ho paura neanche del [[Teorema di Pitagora]], che non è in programma, passeremo! {{NDR|Alzando il pugno chiuso}}
Riga 73:
*{{NDR|Don Camillo ha appena impedito che Peppone facesse saltare in aria un ponte}}</br> '''Peppone''': Non sapete cosa avete fatto, sono rovinato!</br> '''Don Camillo''': Eri rovinato se il ponte saltava.</br> '''Peppone''': Ma state zitto, cosa ne sapete dei fatti miei...</br> '''Don Camillo''': ''Mo'' io so tutto: hai paura che la polizia scopra che sotto un mucchio di fascine c'è una colomba della pace {{NDR|riferendosi ad un carroarmato}} che invece di tubare spara!</br> '''Peppone''': Ma non è vero, se il Tasca ha nascosto quel carro è stato solo per farne un trattore.</br> '''Don Camillo''': Un trattore, sì, per gli orbi!
 
* '''Peppone''': Mi dia quella lampada! <br />'''Don Camillo''': Beh, compagno comandi come un padrone capitalista, guarda che ti denuncio alla cellula veh. <br />'''Peppone''': Se fossi il suo padrone lei peserebbe venti chili di meno.! <br />'''Don Camillo''': Ah sfido, non mangerei che correnti d'aria.! <br />'''Peppone''': No, la farei lavorare, lei non lavora che con la bocca,: ''oremus'', ''vobiscum'',... non si fa certo venire il mal di reni lei, eh? <br />'''Don Camillo''': ''Mo'' stai zitto, ma tu non ti fai certo venire il mal di testa veh, buono a niente.!
 
*{{NDR|Peppone, eletto Onorevole, è sul treno per Roma; alla stazione di Boretto vede Don Camillo che lo attende sul marciapiede}}</br> '''Peppone''': Cosa fate qui? Cosa volete?</br> '''Don Camillo''': Non ho mai dimenticato che mi veniste a salutare, quando andai in esilio. Ora siete voi ad andarvene.</br> '''Peppone''': Io non vado in esilio: parto perché ho vinto, non perché ho perduto.</br> '''Don Camillo''': Hai perduto tua moglie che ti ha votato contro, hai perduto il tuo paese dove eri qualcuno; che cosa c'hai guadagnato? Di diventare un anonimo, una pallina da buttare nell'urna.</br> '''Peppone''': Io sarò sempre quello che sono.</br> '''Don Camillo''': Ah sì? E allora quando ti metteranno a sedere in una grande aula triste, come a scuola, allora penserai a tutte quelle cose che hai lasciato qui al paese. Penserai a quello che vedevi dalla finestra, la mattina, quando ti facevi la barba, penserai al tuo lavoro nell'officina e a come ti divertivi la domenica... e penserai anche a me, che non sarò più lì a darti un cazzotto in testa quando te lo meriti, vale a dire almeno una volta al giorno!</br> '''Peppone''':{{NDR|con il magone}} Quando ritorno vi riduco in briciole!</br> '''Don Camillo''': Ma se lo sai che torni più! E che non posso neanche dirti "Arrivederci, Peppone!", ma soltanto "Addio, Onorevole!".