Gilles Jacob: differenze tra le versioni

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* {{NDR|Su [[Isabelle Huppert]]}} Col suo contegno perfetto, la sua abilità a entrare in un personaggio, a comporre con precisione e fervore un ruolo, caratterizzando un personaggio da un niente, l'iperattiva Isabelle pratica a meraviglia l'arte dell'ellisse, della suggestione, del silenzio.[...] Il silenzio le si addice. Il silenzio la abita, e lei eccelle sia in quel che mostra che in quel che nasconde, in quel che dice come in quel che tace. È la fata dell'interiorità. (pp. 256-257)
* {{NDR|Su [[Isabelle Huppert]]}} Terribilmente esigente, prima di tutto con se stessa, ha il formidabile coraggio di volere tutto simultaneamente – famiglia, figli, lavoro, cultura – come se questa moltiplicazione di ruoli servisse ad alimentare la sua ispirazione, come se l'impazienza di mettere la sua vitalità a dura prova la portasse a questa sorridente determinazione. (p. 257)
* Robert. [[Robert Bresson]]. La sua magnifica chioma bianca. I suoi occhi celeste chiaro. La scelta delle parole. Le note sul cinematografo. Il dialogo fra le immagini e i suoisuoni. Bresson il ricercatore. Avrebbero dovuto dargli il premio Nobel per la chimica. La scrittura. I modelli. La grazia. (p. 259)
* Fra tutte le attrici che considero eccellenti, ce n'è una che occupa un posto assolutamente particolare. I critici di cinema la lodano nei suoi ruoli per Carax, Kieslowski, Minghella, Rappeneau o Haneke, e hanno ragione, ma io la adoro ancora di più quando è se stessa, donna luminosa nella vita reale. [...] Io adoro interpretare nell'ombra, o anche in segreto, il ruolo dell'ammiratore. Guardare [[Juliette Binoche]] significa inventarla. Non sono fra i suoi amici intimi, ma c'è una cosa che so di lei: è duplice. C'è la Juliette dall'aspetto serio, e fin qui non ci son problemi, siamo tutti stregati dal fascino e dalla malizia dei suoi occhi neri, svegli, vivi, intelligenti. Ma quando è allegra, le cose si complicano, il suo naso alla Julia Roberts si arriccia, si intravedono i suoi denti candidi, quasi come sassolini recuperati da Pollicino. E la sua risata è semplicemente indescrivibile. (p. 303)
* Ma chi è allora [[Juliette Binoche]]? Un'attrice? Evidentemente sì, e grandissima. [...] Con le sue parole, l'innocenza nel suo sguardo, il suo modo di parlare, di ridere, di muoversi, pieni di naturalezza e semplicità, eclissa le altre, tutte le altre. Attualmente, oltre a dipingere, scrive e danza. Di solito le persone che fanno mille cose non vengono apprezzate, ma come non capire che, lanciandosi in questo modo sulle scene mondiali dove la danza è regina, lei sta osando la sfida più eroica? Come non sentire che sta riuscendo nella sua prodezza più bella, in un intrepido dono di se stessa, da bravo soldatino – e al diavolo la sofferenza di un corpo martirizzato, che non era stato in alcun modo preparato a patirla? Lei è il ritratto perfetto dell'allegria e della gioia di vivere, e ha bisogno di mettersi in gioco per essere sicura di progredire senza sosta e di non lasciarsi inghiottire dalla rotuine. Se si studiassero le parole che usa più spesso e che le calzano a pennello, ci sarebbero libertà, movimento, lavoro, avventura, improvvisazione, esperienza, sfida, fuoco, vento, passione, sacrificio. (p. 304)