Wu Ming: differenze tra le versioni

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*Questa fatica, che torna ad addentarmi, l'avevo scordata, annullata dalla forza di chi si arrampica oltre l'orlo della disfatta. (p. 20)
*In questa vita ho imparato una cosa sola: che l'inferno e il paradiso non esistono. Ce li portiamo dentro dovunque andiamo. (p. 154)
*La libertà dello spirito non ha prezzo, ma questo mondo vuole imporne uno a ogni cosa. (p. 160)
*Gli amici sono morti e per quelli che restano ho scoperto di essere sordo. Dio non c'entra più; ci ha abbandonato in un giorno di primavera, sparendo dal mondo con tutte le sue promesse e lasciandoci in pegno la vita. La libertà di spenderla tra quelle cosce bianche. (p. 170)
*La loro tolleranza era un lusso per benestanti che non sarebbe mai andata oltre la concessione di un piatto di minestra ai poveri. (187)
*A te, Jan.
Al tuo scannamento senza misericordia alcuna. Alla folla berciante che defeca ogni sorta di umori, tra cui lento avanza il carro che ti conduce verso il patibolo. Al vomito che sale in gola e alla febbre che arde le viscere. Alla Puttana Babilonese mentre annega il pazzo Davide che ha generato nel sangue suo e dei suoi fratelli. All'orrore incessante che ha inghiottito la nostra carne. All'oblio, che ha innalzato questa torre di morte oltre il cielo. Alla fine, una fine pietosa, efferata fine, una fine qualsiasi e ultima. Ho dimenticato.
A te, Jan, fratello, malvagio, sanguinario, volto tumefatto che affronta l'odio e i colpi che giungono da ogni parte. A te, demonio cacato da innominabili anfratti, vesti lacere intrise di sangue, un grumo informe al posto di un occhio. A te, maiale da scotennare nel giorno di festa, mi nascondo e ti vedo chinare il capo sui ceppi, gridando ancora una volta l'insulto:
LIBERTÀ (p.142)
*La libertà dello spirito non ha prezzo, ma questo mondo vuole imporne uno a ogni cosa. (p. 160)
*Gli amici sono morti e per quelli che restano ho scoperto di essere sordo. Dio non c'entra più; ci ha abbandonato in un giorno di primavera, sparendo dal mondo con tutte le sue promesse e lasciandoci in pegno la vita. La libertà di spenderla tra quelle cosce bianche. (p. 170)
*La loro tolleranza era un lusso per benestanti che non sarebbe mai andata oltre la concessione di un piatto di minestra ai poveri. (187)
*Aveva qualcosa di terrificante nello sguardo: l'innocenza. (p. 207)
*Ieri ho domandato a un pargolo di cinque anni chi fosse Gesù. Sapete cosa ha risposto? Una statua. (p. 223)