Wu Ming: differenze tra le versioni

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*In questa vita ho imparato una cosa sola: che l'inferno e il paradiso non esistono. Ce li portiamo dentro dovunque andiamo. (p. 154)
*A te, Jan.
Al tuo scannamento senza misericordia alcuna. Alla folla berciante che defeca ogni sorta di umori, tra cui lento avanza il carro che ti conduce verso il patibolo. Al vomito che sale in gola e alla febbre che arde le viscere. Alla Puttana Babilonese mentre annega il pazzo Davide che ha generato nel sangue suo e dei suoi fratelli. All'orrore incessante che ha inghiottito la nostra carne. All'oblio, che ha innalzato questa torre di morte oltre il cielo. Alla fine, una fine pietosa, efferata fine, una fine qualsiasi e ultima. Ho dimenticato.
A te, Jan, fratello, malvagio, sanguinario, volto tumefatto che affronta l'odio e i colpi che giungono da ogni parte. A te, demonio cacato da innominabili anfratti, vesti lacere intrise di sangue, un grumo informe al posto di un occhio. A te, maiale da scotennare nel giorno di festa, mi nascondo e ti vedo chinare il capo sui ceppi, gridando ancora una volta l'insulto:
LIBERTÀ (p.142)