João Guimarães Rosa: differenze tra le versioni

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*Solo che una [[domanda]], al momento giusto, a volte, chiarisce la ragione e ci dà pace.
*In tutta la mia vita ho sempre pensato di testa mia, indipendente, sono nato diverso.
*Una cosa è dare un'ordine alle idee, altra è l'aver a che fare con un paese di persone, di carne e sangue, di mille-e-tante miserie... Tanta gente - dà spavento a pensarci - e nessuno sta tranquillo: tutti nascono, crescono, si sposano, vogliono sistemazione d'impiego, cibo, salute, ricchezza, essere importanti, vogliono pioggia e buoni affari...
*E l'[[anima]], che è? L'anima deve essere una cosa interna supremata, molto più del di dentro, ed è soltanto, di quel che uno possa pensare: ah, anima assoluta! Decidere di vendere l'anima è temerità oziosa, immaginazione momentanea, non ha obbedienza legale.
*Il [[male]] che nella mia vita apprestai, fu in una certa fanciullezza di sogni - tutto corre e arriva così rapido -; ci sarà davvero un lume di responsabilità? Si sogna; e già si è fatto...
*Il [[corpo]] non traduce, ma molto sa, indovina se non intende.
*E lui sospirava d'[[odio]], come se fosse d'amore; ma, quanto al resto, non si alterava. Così grande era quell'odio, che non poteva aumentare: finiva per essere un'odio calmo. Odio con pazienza.
*La gente vuole il Cielo perché vuole una fine.
*Come non c'è Dio?! [[Esistenza di Dio|Esistendo Dio]], tutto dà speranza: sempre è possibile un miracolo, il mondo si risolve. Ma, se non c'è Dio, poveri noi perduti nell'andirivieni, e la vita è stupida. È il pericolo sempre aperto nelle grandi e nelle piccole ore, guai a non stare attenti - è stare sempre in guardia contro ogni eventualità. Essendoci Dio, è meno grave distrarsi un poco, perché alla fine tutto si assesta. Ma, se non c'è Dio, allora la gente non si può permettere proprio niente! Perchè esiste il dolore. E la vita dell'uomo è imprigionata in un cantone.
*Qual è il cammino certo della gente? Non in avanti, nè indietro: solo verso l'alto. Oppure, fermarsi nella quiete breve. Come fanno gli animali.
*[[Vendicare]] [...] è leccare, freddo, quel che un altro ha cucinato troppo caldo.
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*Quel che più può nella gente è la forza brutta della [[sofferenza]], non la qualità del sofferente.
*Pensar male è facile, perché questa vita è impantanata. La gente vive, credo, proprio per disilludersi e sceverare. La svergognataggine regna, così sottile e sottilmente infiltrata, che in principio non si crede nella sincerità senza cattiveria.
*Il cuore della gente - un buio, le tenebre.
*L'uomo? È una cosa che trema.
*Io sono stato sempre un fuggitivo. Sono fuggito perfino dalla necessità della fuga.