Brancaleone alle crociate: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Goemon (discussione | contributi)
Goemon (discussione | contributi)
Riga 65:
*{{NDR|Pantaleo parla tra sè in ascesi, alternando la voce da possente a normale, fissando i presenti senza però effettivamente vederli e senza accorgersi che Pattume si fa sempre più vicino a lui}}</br> '''Pantaleo''': ''Chi voi sete, fili?'' Semo viandanti, Pater. ''Entrate, fili!'' Gratias, Pater. ''Prego, fili!'' Lo perché tu parli e te rispondi da lo solo, Pater? ''Sono alla solitudo abituato e tal a ragionar da me a me stesso, fili.'' [...] ''Ed in cotale solitudo venetti a scienza che la vita è una serpa di desgrazie con qualche sciagura!''</br> {{NDR|Pattume si getta ridendo sull'eremita che, spaventato, esce dallo stato di ascesi}}</br> '''Pantaleo''': Ouh, chi esse?!</br> '''Pattume''': Romito, posso io ti dicere lo motivo per lo cui io sie qui? O lo dichi tu?</br> '''Pantaleo''': Dichilo tu, dichilo tu, figlio. Perocchè si tu es veniuto meco per discutere lo sesso degli agnoli pigliati codesto mio tomo...</br> {{NDR|Pantaleo si alza e prendendo un grosso libro ne fa cadere diversi altri sulla schiena di Pattume, che giosce per il dolore provato}}</br> '''Pantaleo''': ... ove lo tutto es ampliamente lucubrato. Se d'invece sete veniuti per sapere se la sustanzia dello Figliol di Dio sia "homo ius sia" od "homo usia", ovverosia se avvi o no la iota differentia...</br> {{NDR|Pantaleo si rialza ed estraendo un altro libro fa crollare un'intera pila di manoscritti}}</br> ... deccovi questo altro tomo, ove per argumento...</br> {{NDR|Pantaleo scambia gli atti di Brancaleone come atteggiamento di sufficienza ed altezzosità, quando in realtà egli sta tentando di fermare la perdita di sangue dal naso. L'eremita è in collera}}</br> '''Pantaleo''': Ma io veggo tra di voi un sussiegoso! Cavaliere! Donde te ne vene tanta spocchia, che te ne stai alto lo mento, spregioso l'aspetto! Sai tu che superbia es peccato capitale? ''Ti sia di giovamento questo mio tomo sullo ponderoso tema!''</br> '''Brancaleone''': Gratias Pater, non est superbia la mea, sibbene sanguine dallo naso!</br> '''Pantaleo''': Ah! Me ne cale assai!
 
*{{NDR|Pattume ricomincia a gettarsi sull'anacoreta gridandogli nell'orecchio; l'eremita tenta invano di scrollarselo di dosso}}</br> '''Pattume''': Pater!</br> '''Pantaleo''': {{NDR|spaventato}} Stai ita! </br> '''Pattume''': Pater, Pater! Io son qui veniuto per mi confessare lo meo grande peccato perocchè tu solo fortificato dalli digiuni e dalle esotiche speculazioni ne potrai reggere botta tanto mai è esso orripilante! Paateeeer!!</br> '''Pantaleo''': Figlio, non mi pizziccare comsì! Face caldo! Lassame l'orecchio!</br> '''Pattume''': Romito dammi la recchia ché vi versi dentro la mia piramidale nequizia!</br> {{NDR|Finalmente Pantaleo allontana da sè il pover uomo}}</br> '''Pattume''': Te ne fo preghiera, Pater. Ti impetro.</br> {{NDR|Pattume con uno scatto d'ira getta un pugno sulla catasta di libri e si alza in piedi}}</br> Ossia te ne fo dovere! Romito, fatti umìle, di fronte allo umano peccato, ed in virtù de li poteri tui, ascolta, ed absolve, se puoi. Te lo impongo!</br> {{NDR|L'eremita rimane un attimo interdetto}}</br> '''Pantaleo''': È giusto. È giusto. ''Veni, filio!''</br> {{NDR|Pantaleo accoglie sotto la sua coperta Pattume che dall'interno di quel confessionale siffatto si sente bisbigliare nel descrivere il peccato all'anacoreta. Verso la fine del racconto le espressioni di Pantaleo passano dalla sufficienza all'incredulità, al disgustorifiuto, al puro terrore}}</br> '''Pantaleo''': ''EH?! NO!''</br> '''Pattume''': E sìì!</br> '''Pantaleo''': ''NOO!''</br> '''Pattume''': Sììì!</br> '''Pantaleo''': ''NOOO!!''</br> '''Pattume''': Sìììì!!</br> '''Pantaleo''': ''NOOOOOOO!!!''</br> {{NDR|All'urlo di Pantaleo un terremoto scuote la caverna e un'enorme faglia si apre nel terreno: tutti scappano, mentre Pattume, ridendo, e Pantaleo, ancora ululante, finiscono inghiottiti nelle profondità della terra}}
 
==Altri progetti==