Paolo Pavolini: differenze tra le versioni
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*Il maresciallo [[Pietro Badoglio]], personaggio principe di ogni fase della nostra rievocazione: "una figura enigmatica di generale" scrive di lui [[Franco Bandini]] "che ricompare di continuo nella storia patria, così stranamente connesso, sempre, con le disgrazie del paese". (p. 34)
*[[Pietro Badoglio|Badoglio]] guidava il XXVII corpo d'armata nell'esercito di [[Luigi Cadorna|Cadorna]]: unico comandante della storia, secondo lo stratega [[Hans von Seeckt|von Seekt]] "che vinse undici battaglie di seguito restando sempre nelle medesime posizioni". (p. 35)
*[[Vittorio Emanuele III]], corto di statura, congiuntivitico cronico dall'apparenza timidissima, impacciata e paralizzata di chi porta sulle spalle un fardello troppo pesante per la volontà e l'intelligenza di un mediocre, costretto sempre a subire il corso di avvenimenti troppo grandi per lui, era posseduto, in realtà, da una
*{{NDR|[[Giuseppe Bottai]]}} Cercò di accendere qua e là faville di cultura libera in un sistema dove l'unica cultura ammessa era il catechismo di partito o un cumulo di pregiudizi feudali di diversa origine. (p. 85)
*[[Giuseppe Bottai|Bottai]] credeva fervidamente nelle sue teorie e si batté con impegno pertinace e talvolta settaro per tradurle in realtà operante martellandole dal suo periodico chiamato non a caso "Critica Fascista", senza deprimersi mai di fronte agli insuccessi a catena, e senza mai rinnegare la sua fede in un fascismo migliore. (p. 86)
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