Olivier Boulnois: differenze tra le versioni

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*[[Duns Scoto|Scoto]] è l'erede delle grandi figure francescane del XIII secolo. Lungi dall'essere un declino del [[tomismo]] {{NDR|dottrina di [[Tommaso d'Aquino]]}}, Scoto è la più alta espressione della teologia francescana dopo le condanne del 1277. (p. 19)
*Quando [[Enrico di Gand|Enrico]] critica con vigore la distinzione di essere e di essenza quale [[Egidio Romano]] l'aveva formulata dopo [[Tommaso d'Aquino|Tommaso]], [[Duns Scoto|Scoto]] lo segue senza discussione. Erede di [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]], ma lettore di [[Tommaso d'Aquino]], Enrico concilia la conoscenza per illuminazione divina e la priorità dell'idea di [[Dio]] in noi mediante una risalita ''a posteriori'' che parte dal sensibile. Qui [[Duns Scoto|Scoto]] lo critica, riducendo questa illuminazione a una funzione regolatrice: la semplice considerazione da parte dell'uomo delle essenze senza influsso speciale di [[Dio]] che le produce. (p. 21)
*I «[[Filosofia|filosofi]]» non designano lo statuto di una scienza, ma la sua situazione storica completa. (p. 64)
 
*Il [[Filosofia|filosofo]] non può dire nulla di valido su ciò che supera la ragione, mentre il [[Teologia|teologo]] può mostrare la validità del discorso filosofico. (p. 64)
 
{{NDR|Olivier Boulnois, ''Duns Scoto: il rigore della carità'', traduzione di [[Costante Marabelli]], Jaca Book, Milano 1999}}