Étienne Gilson: differenze tra le versioni

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*Il solo fatto che tanti uomini credano ancora utile fare professione di [[ateismo]] e giustificare la loro incredulità con argomenti quali, ad esempio, l'esistenza del [[male]], lascia abbastanza vedere che la questione rimane ancora viva. Se la morte di [[Dio]] significa la sua morte finale e definitiva nello spirito degli uomini, la vitalità persistente dell'ateismo costituisce per l'ateismo stesso la sua più seria difficoltà. Dio sarà morto negli spiriti solo quando nessuno penserà più a negare la sua esistenza. Nell'attesa che l'ateismo finisca con lui, la morte di Dio rimane un rumore che aspetta ancora conferma. (da ''L'ateismo difficile'')
*Nessuno può cadere vittima del proprio [[genio]] senza averne; ma quelli che non ne hanno sono pienamente giustificati nel rifiutarsi di rimanere vittime del genio altrui. (da ''The Unity of Philosophical Experience'', Sheed and Ward, Londra 1938)
*Per lui {{NDR|[[Duns Scoto]]}}, [[Enrico di Gand]] era più importante di [[Tommaso d'Aquino]]; per noi, e in sé, è vero il contrario. (citato in [[Olivier Boulnois]], ''Duns Scoto: il rigore della carità'', p. 18, traduzione di [[Costante Marabelli]], Jaca Book, Milano 1999)
 
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[[Categoria:Filosofi francesi|Gilson, Etienne]]