Tracy Chevalier: differenze tra le versioni

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Incipit di "la dama e l'unicorno" e "quando cadono gli angeli"
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==[[Incipit]] di alcune opere==
=== ''La dama e l'unicorno'' ===
 
Il messo ha voluto che andassi subito con lui. Jean Le Viste è così: pretende che tutti facciano come dice, immediatamente.<br/>E io l'ho fatto. Ho seguito il valletto, trattenendomi solo un istante a pulire i pennelli. Una commissione da parte di Jean Le Viste significa cibo sulla tavola per settimane. Solo il re può dire di no a Jean Le Viste, e io di certo non sono il re.<br/>D'altro canto, quante volte mi sono precipitato al di là della Senna, in rue du Four, solo per tornare indietro senza alcuna commissione? Non che Jean Le Viste sia un uomo volubile, al contrario, è caparbio e prudente, proprio com'era un tempo il suo amato sovrano, Luigi XI. E altrettanto privo di senso dell'[[umorismo]]. Non si scherza mai con lui. È un sollievo ogni volta scappare da quella casa verso la più vicina taverna, per riacquistare il buon umore con un bicchiere, una battuta, una sana palpata.
=== ''Quando cadono gli angeli'' ===
Stamattina mi sono svegliata e c'era un estraneo nel mio letto. Quei capelli biondi non erano certo di mio marito. Non sapevo se sentirmi sbigottita o divertita.<br/>Be', ho pensato, ecco un modo originale per incominciare il nuovo secolo.<br/>Poi mi è tornato in mente che cos'era successo la notte scorsa e mi è venuta la nausea. Chissà in quale parte di quell'immensa casa era Richard, e come avremmo fatto a ritrovarci. Tutti – compreso quel tale che ora mi dormiva accanto – erano molto più navigati di me sul funzionamento di quei giochetti. Anzi più di noi. Infatti, benché ieri sera facesse finta di essere disinvolto, Richard ne sapeva quanto me; però era più entusiasta, molto più entusiasta. E mi ha meravigliato non poco.
 
=== ''La dama e l'unicorno'' ===
Il messo ha voluto che andassi subito con lui. Jean Le Viste è così: pretende che tutti facciano come dice, immediatamente.<br/>E io l'ho fatto. Ho seguito il valletto, trattenendomi solo un istante a pulire i pennelli. Una commissione da parte di Jean Le Viste significa cibo sulla tavola per settimane. Solo il re può dire di no a Jean Le Viste, e io di certo non sono il re.<br/>D'altro canto, quante volte mi sono precipitato al di là della Senna, in rue du Four, solo per tornare indietro senza alcuna commissione? Non che Jean Le Viste sia un uomo volubile, al contrario, è caparbio e prudente, proprio com'era un tempo il suo amato sovrano, Luigi XI. E altrettanto privo di senso dell'[[umorismo]]. Non si scherza mai con lui. È un sollievo ogni volta scappare da quella casa verso la più vicina taverna, per riacquistare il buon umore con un bicchiere, una battuta, una sana palpata.
=== ''Strane Creature'' ===
I lampi. Mi hanno sempre colpita i lampi. Ma una volta è successo davvero. Non dovrei ricordarlo perché ero poco più di una poppante, invece me lo ricordo, eccome! Ero in un prato e c'erano dei cavalli, dei cavalieri... Poi scoppiò un temportale e una donna — non era la mamma — mi prese in braccio e mi portò sotto un albero. Mi teneva stretta stretta e io guardavo in alto le foglie scure contro il cielo bianco.
 
==Bibliografia==
* Tracy Chevalier, ''La dama e l'unicorno'', traduzione di Massimo Ortelio, Neri Pozza, 2003. ISBN 88-7305-936-8
* Tracy Chevalier, ''Quando cadono gli angeli'', traduzione di Luciana Pugliese, Neri Pozza, 2002. ISBN 88-7305-856-6
* Tracy Chevalier, ''La dama e l'unicorno'', traduzione di Massimo Ortelio, Neri Pozza, 2003. ISBN 88-7305-936-8
* Tracy Chevalier, ''Strane creature'', traduzione di M. Ortelio, Neri Pozza, 2009. ISBN 9788854503939