João Guimarães Rosa: differenze tra le versioni

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*Lottare per il perfetto, produce errori contro la gente.
*Ogni [[nostalgia]] è una specie di vecchiaia.
 
--[[Utente:Calagreti|Calagreti]] ([[Discussioni utente:Calagreti|scrivimi]]) 22:11, 18 ago 2010 (CEST)*La gente vuole il Cielo, perchè vuole una fine.
*Come non c'è Dio?! Esistendo Dio, tutto da speranza, sempre è possibile un miracolo,il mondo si risolve. Ma se non c'è Dio poveri noi nell'andirivieni e la vita è stupida. E' stare sempre in guardia contro ogni eventualità. Essendoci Dio è meno grave distrarsi un pò, perchè alla fine tutto si assesta. Ma se non c'è Dio, allora la gente non si può permettere proprio niente!Perchè esiste il dolore. E la vita dell'uomo è imprigionata in un cantone.
*Ma io concordavo, forse anche per quell'indifferenza, che ogni tanto abbiamo, senza nessuna ragione,indifferenza nel quotidiano, cosa che mi sembra perfino parente alla pigrizia.
*Vendicare è leccare freddo ciò che un'altro ha cucinato troppo caldo.
*Pensar male è facile in questa vita. La gente vive, proprio per disilludersi che in principio non si crede alla sincerità senza cattiveria.
*Quel che più può nella gente, è la forza della sofferenza, non la qualità del sofferente.
*L'uomo?? una cosa che trema.
*E il più è che in tutto quel ragionare io stavo cercando d'imbrogliare me stesso.
*Il cammino certo della gente?? nè in avanti, nè indietro: Solo verso l'alto...
*Sono nato per non trovare nessun uomo con i miei gusti.
*Potevano pensare quel che volevano, ma nessuno avrebbe maneggiato il mio essere.
*Mi è sempre piaciuto quel che c'è di meglio!
*Quel che induce la gente a cattive azioni strane, è che uno si trova vicino a quel che è suo di diritto, e non lo sà, non lo sà, non lo sà!
*Come si fà ad amare veramente nel falso? Vita molto spugnosa. Io andavo avanti bene, ma avevo sogni che mi affaticavano.Di quelli da cui ci si sveglia lentamente.
*Quando si è in due è più facile darsele a bere, l'eccetera del tradimento non insuffla scrupoli, ed è così per qualsiasi crimine, non perturba.
*Lottare per il perfetto, produce errori contro la gente.
*Finchè si ha paura arrivo a credere che non si può coltivare un buon rimorso.
*Solo che una domanda, al momento giusto, a volte, chiarisce la ragione e ci dà pace.
*In tutta la mia vita ho sempre pensato di testa mia, indipendente, sono nato diverso.
*Una cosa è dare un'ordine alle idee, un'altra è l'aver a che fare con un paese di persone, di carne e sangue.. Tanta gente e nessuno sta tranquillo: tutti nascono, crescono, si sposano, vogliono una sistemazione d'impiego, salute, ricchezza, essere importanti, pioggia e buoni affari...
*E l'anima che è? L'anima deve essere una cosa interna supremata, molto più del dentro, ed è soltanto,di quel che uno possa pensare. Decidere di vendere l'anima è temerità oziosa immaginazione momentanea, non ha obbedienza legale.
*Il male che nella mia vita apprestai, fu in una certa fanciullezza di sogni; ci sarà davvero un lume di responsabilità? Si sogna..
*Il corpo non traduce, ma molto sa, indovina se non intende.
*E lui sospirava d'odio, come se fosse d'amore; ma, quanto al resto, non si alternava. Così grande era quell'odio che non poteva aumentare: finiva per essere un'odio calmo. Odio con pazienza.
*Il cuore della gente, un buio, le tenebre.
*Ogni nostalgia è una specie di vecchiaia.
*La bontà speciale di mia madre era stata quella dell'amore combinato con la giustizia, di cui io bambino avevo bisogno. E quella, pur nel punire i miei eccessi, di voler bene alle mie allegrie.
*La gente viene dall'inferno.
*Bisogna conservare il proprio coraggio. Si firma il patto. Si firma con il sangue di persona. Il pagamento è l'anima.
*E quelli non erano venuti dall'inferno? Saluti! Si vede che erano saliti di là prima della scadenza, immagino che per l'appalto di punire gli altri, e dare un saggio perchè non ci si dimentichi mai di quello che sta regnando lì in basso.
* Il reale non si trova nè alla partenza, nè all'arrivo: si dispone per la gente nel mezzo della traversia.
*Quello che è, è nostalgia..
*Chi diffida si fà savio.
*Un'amore di questi, prima cresce; poi sboccia.
{{NDR|João Guimarães Rosa, ''Grande Sertão'', a cura di Luciana Stegagno Picchio, traduzione di Edoardo Bizzarri, Feltrinelli, Milano, 2003<sup>9</sup>.}}