João Guimarães Rosa: differenze tra le versioni

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*Il [[corpo]] non traduce, ma molto sa, indovina se non intende.
*E lui sospirava d'[[odio]], come se fosse d'amore; ma, quanto al resto, non si alterava. Così grande era quell'odio, che non poteva aumentare: finiva per essere un'odio calmo. Odio con pazienza.
*La gente vuole il Cielo perché vuole una fine.
*Come non c'è [[Dio]]?! Esistendo Dio, tutto dà speranza: sempre è possibile un miracolo, il mondo si risolve. Ma, se non c'è Dio, poveri noi perduti nell'andirivieni, e la vita è stupida. È il pericolo sempre aperto nelle grandi e nelle piccole ore, guai a non stare attenti - è stare sempre in guardia contro ogni eventualità. Essendoci Dio, è meno grave distrarsi un poco, perché alla fine tutto si assesta. Ma, se non c'è Dio, allora la gente non si può permettere proprio niente! Perchè esiste il dolore. E la vita dell'uomo è imprigionata in un cantone.
 
{{NDR|João Guimarães Rosa, ''Grande Sertão'', a cura di Luciana Stegagno Picchio, traduzione di Edoardo Bizzarri, Feltrinelli, Milano, 2003<sup>9</sup>.}}