João Guimarães Rosa: differenze tra le versioni

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*In tutta la mia vita ho sempre pensato di testa mia, indipendente, sono nato diverso.
*Una cosa è dare un'ordine alle idee, altra è l'aver a che fare con un paese di persone, di carne e sangue, di mille-e-tante miserie... Tanta gente - dà spavento a pensarci - e nessuno sta tranquillo: tutti nascono, crescono, si sposano, vogliono sistemazione d'impiego, cibo, salute, ricchezza, essere importanti, vogliono pioggia e buoni affari...
*E l'[[anima]], che è? L'anima deve essere una cosa interna supremata, molto più del di dentro, ed è soltanto, di quel che uno possa pensare.: ah, anima assoluta! Decidere di vendere l'anima è temerità oziosa, immaginazione momentanea, non ha obbedienza legale.
*Il male che nella mia vita apprestai, fu in una certa fanciullezza di sogni - tutto corre e arriva così rapido -; ci sarà davvero un lume di responsabilità? Si sogna; e già si è fatto...
*Il corpo non traduce, ma molto sa, indovina se non intende.
*E lui sospirava d'odio, come se fosse d'amore; ma, quanto al resto, non si alternavaalterava. Così grande era quell'odio, che non poteva aumentare: finiva per essere un'odio calmo. Odio con pazienza.
 
{{NDR|João Guimarães Rosa,''Grande Sertão'', a cura di Luciana Stegagno Picchio, traduzione di Edoardo Bizzarri, Feltrinelli, Milano, 2003<sup>9</sup>.}}
 
==[[Incipit]] di alcune opere==