João Guimarães Rosa: differenze tra le versioni

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'''João Guimarães Rosa''' (1908 – 1967), scrittore brasiliano.
 
==''Grande Sertão''==
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Grande Sertao''Incipit===
"Nonnulla. I colpi che vossignoria ha sentito non erano di rissa di uomini, no, Dio ne guardi. Ho sparato contro un albero, dietro casa, dalla parte del torrente. Per esercizio. Lo faccio tutti i giorni, mi piace; fin da quando ero appena un ragazzo. E lì, sono venuti a chiamarmi. Per via di un vitello: un vitello bianco, erratico, gli occhi che manco un cristiano – che era apparso; e con faccia di cane. Cosí m'hanno detto; io non l'ho voluto vedere.
 
{{NDR|João Guimarães Rosa – ''Grande Sertao'' – Feltrinelli, Milano, a cura di Luciana Stegagno Picchio, traduzione di Edoardo Bizzarri}}
 
===Citazioni===
*Solo che una domanda, al momento giusto, a volte, chiarisce la ragione e ci dà pace.
*In tutta la mia vita ho sempre pensato di testa mia, indipendente, sono nato diverso.
*Una cosa è dare un'ordine alle idee, un'altra è l'aver a che fare con un paese di persone, di carne e sangue, di mille-e-tante miserie... Tanta gente - dà spavento a pensarci - e nessuno sta tranquillo: tutti nascono, crescono, si sposano, vogliono una sistemazione d'impiego, cibo, salute, ricchezza, essere importanti, vogliono pioggia e buoni affari...
*E l'anima che è? L'anima deve essere una cosa interna supremata, molto più del dentro, ed è soltanto,di quel che uno possa pensare. Decidere di vendere l'anima è temerità oziosa immaginazione momentanea, non ha obbedienza legale.
*Il male che nella mia vita apprestai, fu in una certa fanciullezza di sogni; ci sarà davvero un lume di responsabilità? Si sogna..
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*E lui sospirava d'odio, come se fosse d'amore; ma, quanto al resto, non si alternava. Così grande era quell'odio che non poteva aumentare: finiva per essere un'odio calmo. Odio con pazienza.
 
{{NDR|João Guimarães Rosa,''Grande SertaoSertão'' – Feltrinelli, Milano, a cura di Luciana Stegagno Picchio, traduzione di Edoardo Bizzarri, Feltrinelli, Milano.}}
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Mio zio il giaguaro''===
«Uhm? Eh-eh... sì. Gnorsì. An-han, volete entrare, potete entrare... Uhm, uhm. Voi sapevate che abito qui? Com'è che lo sapevate? Uhm-uhm... Eh. Gnornò, tst... Il cavallo vostro è solo questo? Hi! Il cavallo è zoppo, stremato. Vale più nulla. Puh... va bene. Uhm, uhm. Avete intravisto questo mio fuocherello da lontano? Sì. Ecco. Entrate, potete stare qui. <br />