Frank Herbert: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*È tale la ricchezza dei miti che ammantano le persone di Muad'Dib, l'Imperatore Mentat e di Alia, sua sorella, che è difficile far piena luce sull'autentica natura di questi due esseri. Tuttavia, esistette davvero un uomo nato col nome di Paul Atreides, come pure una donna chiamata Alia. Le loro carni subirono gli effetti del tempo e dello spazio. Benche' disponessero del potere dei veggenti che li svincolava dalle ordinarie limitazioni di questo tempo, di questo spazio, essi erano pur sempre i discendenti d'una stirpe umana e le esperienze da essi vissute furono assolutamente reali, come, del resto, le tracce da essi lasciate nella realta'. Per comprenderli, occorre ammettere che la catastrofe da essi conosciuta fu una catastrofe per tutta la razza umana. Cosi', dunque, quest'opera è dedicata, non a Muad'Dib o a sua sorella, ma ai loro eredi, a tutti noi. (Dedica dell'«Indice di Muad'Dib», trascritta dal Tabla Memorium del Culto dello Spirito di Mahdi): (Ed. Nord, p. 5)
*Non esiste alcuna separazione tra gli dei e gli uomini: gli uni e gli altri si mescolano senza che sia possibile distinguerli. (Proverbi di Muad'Dib): (Ed. Nord, p. 9)
*Quando credete di averlo infilzato, ecco che vi accorgete di non averlo neppure ferito! (Rev. Madre Gaius Helen Mohiam: cap. 2, p. 9, Ed. Nord)
*Esistono menzogne più facili ad esser credute della stessa verità. (Principessa Irulan: cap. 2, p. 18, Ed. Nord)
*Ogni civilta' si trova sempre ad affrontare una forza incosciente suscettibile di annullare, deviare o contrastare quasi tutte le intenzioni coscienti della collettivita'. (Teorema Tleilaxu (non dimostrato))(: Ed. Nord, p. 27)
*L'avvento dello scudo a campo di forza, della pistola laser e della loro interazione esplosiva, mortale sia per l'aggressore che per l'aggredito, fu all'origine dell'attuale evoluzione della tecnologia delle armi. Non approfondiremo qui il ruolo particolare delle atomiche. È ben vero che il fatto che ogni Famiglia del nostro Impero sia in grado di distruggere con le sue atomiche le basi planetarie di una cinquantina o più di altre Famiglie è fonte di un certo nervosismo. Ma noi tutti disponiamo, a titolo cautelativo, di piani per le rappresaglie più distruttive. La Gilda e il Landsraad sono i freni che tengono sotto controllo questa forza. No. Quello che più preoccupa è lo sviluppo di certi esseri umani da impiegarsi come armi speciali. È questo un campo che, sotto la spinta di alcune potenze, potra' assumere dimensioni virtualmente illimitate. (Muad'Dib: Discorso tenuto al Collegio di Guerra, tratto dalle «Cronache» di Stilgar): (Ed. Nord, p. 45)
*Non è certo al momento della loro creazione che gli Imperi mancano di uno scopo. Quando, invece, si sono fermamente consolidati, gli scopi si smarriscono e vengono sostituiti da vaghi rituali. (Dai «Detti di Muad'Dib», della Principessa Irulan): (Ed. Nord, p. 61)
*Il dramma ricomincia. (L'Imperatore Muad'Dib, il giorno della sua ascesa al Trono del Leone: p. 79, Ed. Nord)
*La verita' soffre quando è troppo analizzata. (Antica massima dei Fremen)(: Ed. Nord, p. 93)
*Per i Fremen, lei è il Simbolo della Terra, una semidea il cui compito è quello di proteggere le tribu' dagli effetti della violenza. È la Reverenda Madre di tutte le Reverende Madri. I pellegrini vengono a cercarla perché restituisca ad essi la virilita' perduta o la fecondita' al suolo inaridito: per essi rappresenta una sorta di potere antimentat. E si alimenta della sete umana di mistero. È la prova vivente dei limiti dell'<­<­«analitico». È l'estrema tensione, la vergine-meretrice: acuta, volgare, crudele, i suoi capricci possono distruggere come una tempesta di Coriolis. (Santa Alia del Coltello, come è descritta nel «Rapporto» di Irulan): (Ed. Nord, p. 101)
*Il più pericoloso gioco dell'universo è quello di governare basandosi sugli oracoli. Noi non ci consideriamo abbastanza saggi o coraggiosi per tentare questo gioco. I provvedimenti qui descritti per far fronte a questioni di minore importanza rappresentano i limiti estremi entro i quali osiamo avventurarci nell'area di governo. Prendiamo a prestito, per definire i nostri scopi, una definizione del Bene Gesserit, e consideriamo i diversi mondi come altrettante riserve genetiche, fonti d'insegnamento e d'insegnanti, ossia, fonti del possibile. Il nostro fine non è quello di governare, ma piuttosto di sfruttare queste riserve genetiche, d'imparare e di liberarci da tutti i legami che ci verrebbero imposti da un governo, e dal fatto di dipendere da esso. (L'orgia come strumento di governo, terzo capitolo della Guida dei Navigatori, Ed. Nord, p. 115)
*Qui giace un dio caduto. La sua caduta è stata tremenda. Noi ci siamo limitati a erigere il suo piedistallo: Alto e stretto. (Epigramma Tleilaxu: Ed. Nord, p. 133)
*Penso che vivere sia una gioia e mi chiedo se avro' mai la possibilita' di balzare indietro fino alle radici di questa mia carne e di conoscermi com'ero un tempo. La' è la mia radice. Se poi qualche mio atto mi consentira' di trovarla, ciò è nascosto nei grovigli del futuro. Ma tutte le cose che può fare un uomo, sono anche mie. Ognuno dei miei atti può conseguirlo. (Parla il ghola, dai Commentari di Alia): (Ed. Nord, p. 149)
*Che cosa si può mai ricavare da questo universo? Ci accorda quello che vuole, non di più. (Paul Muad'Dib: cap. 11, p. 151, Ed. Nord)
*La carne si arrende, pensò Paul. L'eternità si riprende ciò che le appartiene. I nostri corpi riescono ad agitare soltanto per brevi istanti le sue acque, danzano quasi intossicati dall'amore della vita e di sé stessi, si dilettano di poche, strane idee, per poi sottomettersi agli strumenti del Tempo. Che cosa possiamo dire, noi, in proposito? Io sono già accaduto. No, non è vero, e tuttavia... io sono già accaduto. (Paul Muad'Dib: , cap. 11, p. 158, Ed. Nord)
*Non si chiede pieta' al sole. (Il travaglio di Muad'Dib, dai Commentari di Stilgar): (Ed. Nord, p. 159)
*Si può vedere in molti modi, come si può esser ciechi in molti modi. (Paul Muad'Dib: cap. 12, p. 173, Ed. Nord)
*<­<­«Ne ho abbastanza della divinita' e dei sacerdoti! Mi credete incapace di veder chiaro attraverso il mito che mi circonda? Hayt, consulta ancora una volta i tuoi dati. I miei riti hanno invaso perfino i più elementari atti dell'uomo. La gente mangia nel nome di Muad'Dib ! Fa all'amore in mio nome ! Nasce in mio nome !... Perfino attraversa la strada in mio nome ! Non rizzano una trave sul tetto più miserabile di Gangishree senza invocare la benedizione di Muad'Dib! (Il Libro delle Diatribe, dalle Cronache di Hayt): (Ed. Nord, p. 175)
*O verme dai molti denti, /| Puoi forse negare il male insanabile? /| La carne e il respiro che ti chiamano /| Nelle profondita', dove tutto ebbe inizio, /| Si nutrono di mostri che si contorcono alle porte infocate ! /| Con tutta la tua maesta', non hai un mantello /| Che ti protegga dal veleno del dio /| E dall'ardente bramosia ! (Canto del Verme, dal Libro di Dune): (p. 183, Ed. Nord)
*La natura audace delle azioni di Muad'Dib può giudicarsi dal fatto che lui sapeva, fin dall'inizio, dov'era diretto, e tuttavia non una sola volta ha abbandonato quel sentiero. Lo espresse chiaramente quando dichiaro': Vi dico che ora è giunto il momento di provare come io sia l'Ultimo Servitore. Cosi', Egli uni' il tutto in Uno, così sia gli amici che i nemici avrebbero potuto venerarlo. Per questa ragione, e soltanto per questa, i suoi apostoli hanno pregato, dicendo: Signore, salvaci dagli altri sentieri che Muad'Dib ha riscoperto con le Acque della Sua Vita. Quegli altri sentieri si possono immaginare soltanto col più profondo disgusto. (Dallodallo Yam-el-Din (Il Libro del Giudizio)): (p. 191, Ed. Nord)
*Non importa quale sia il grado di esotismo raggiunto dalla civilizzazione umana, né il modo in cui si sviluppano la vita e la societa', e neppure la complessita' del rapporto uomo-macchina, vi sono sempre interludi di potere solitario quando l'evoluzione dell'umanita', il suo futuro, dipendono dalle azioni relativamente semplici di ben determinati individui. (dal Libro Divino dei Tleilaxu): (p. 201, Ed. Nord)
 
==''I figli di Dune''==