Dino Zoff: differenze tra le versioni

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* {{NDR|Sulla Juventus campione d'Italia e di Coppa Italia e vicecampione della Coppa dei Campioni nella stagione 1972/73}} C'erano Causio, Haller, Bettega. La velocità insieme alla fantasia, la classe mescolata al dinamismo. Dopo arrivò gente come Benetti e Boninsegna, che aumentò forza fisica ed esperienza del gruppo. Ma quella prima [[Juventus Football Club|Juve]] mi è rimasta nel cuore. (da [http://www.solocalcio.com/gallery/azzurri/Zoff.htm ''Solocalcio.com''])
 
* {{NDR|Su Gaetano Scirea}} Ero rimasto allo stadio più degli altri per le interviste e tornai in albergo non con le guardie del corpo, come succede oggi, ma sul furgoncino del magazziniere. Gaetano mi aspettava. Mangiammo un boccone, bevemmo un bicchiere, ci sembrava sciocco festeggiare in modo clamoroso: mica si poteva andare a ballare, sarebbe stato come sporcare il momento. Tornammo in camera e ci sdraiammo sul letto, sfiniti da troppa felicità. Però la degustammo fino all' ultima goccia, niente come lo sport sa dare gioie pazzesche che durano un attimo, e bisogna farlo durare nel cuore. Eravamo estasiati da quella gioia, inebetiti. [...] Gaetano torna sempre. Lo penso a ogni esagerazione di qualcuno, a ogni urlo senza senso. L' esasperazione dei toni mi fa sentire ancora più profondamente il vuoto della perdita. Gaetano mi manca nel caos delle parole inutili, dei valori assurdi, delle menate, in questo frastuono di cose vecchie col vestito nuovo, come canta Guccini. Mi manca tanto il suo silenzio (da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/01/zoff-vent-anni-senza-scirea-mi-manca.html Zoff e vent' anni senza Scirea Mi manca il suo silenzio]'', 1° settembre 2009).
 
* {{NDR|Su [[Gaetano Scirea]]}} Gaetano? Un uomo straordinario e un calciatore straordinario. Un esempio di stile e classe sia in campo che fuori. Con lui abbiamo condiviso tanti momenti, in ritiro stavamo sempre nella stessa stanza. Ricordo che durante i Mondiali di Spagna Tardelli non riusciva a prendere sonno la notte prima delle partite. Per rilassarsi veniva in camera nostra; la chiamava la "Svizzera" perché era il posto più tranquillo del ritiro. Nel nostro modo di stare insieme, del resto, non avevamo bisogno di troppe parole, quasi sempre bastava uno sguardo.<br/> Sarebbe stato un ottimo allenatore, se ne avesse avuto l'opportunità: sapeva convincere, gli piaceva insegnare. Il calcio di oggi gli sarebbe piaciuto, anche se non era il tipo da rincorrere miraggi di protagonismo. Non sarebbe mai diventato un "personaggio" da copertina, ma avrebbe saputo farsi ascoltare da tutti. Il suo erede? Fino a ieri Paolo Maldini, oggi non saprei. (da ''[http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_0FC52351C5E9437A83693CF53ACD7A7E.asp juventus.com]'', 2 settembre 2009)