Francesco Mario Pagano: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*La [[giurisprudenza]] è la scienza delle leggi siano divine, siano umane.<br />Ella dicesi prudenza, poichè il giureconsulto, come tutti coloro che hanno per oggetto la pratica, deve adattare le teorie a' casi particolari; ciò ch'è l'opera del buon senso, vale a dire della prudenza. (citato in ''Introduzione'', p. 5)
*Saggiamente l'immortale [[Ugo Grozio|Ugon Grozio]] chiamò il dritto positivo ''diritto naturale ipotetico'', poichè egli è il dritto medesimo della naiuranatura , che viene stabilito dalla medesima, dato un fatto, cioè ''stabilire la società''. Ed elegantemente il dritto civile vien chiamato la ''ragion civile'', poichè è una derivazione di quella eterna ed immutabile ragione, della quale partecipano gli uomini, e sviluppano gli umani legislatori, quando stabiliscono le leggi positive. (p. 7)
*Le [[Legge|leggi]] criminali fissando le convenevoli pene ai diversi delitti che turbano l'ordine sociale, producono quella tranquillità, ch'è il principale oggetto della società. (p. 7)
*In questo secolo la face della [[filosofia]] incominciò a rischiarare le tenebre del foro. Il primo si fu l' autore dello ''Spirito delle leggi'', cioè il celebre Presidente di [[Montesquieu]] a gittare lo sguardo filosofico sulla giurisprudenza criminale. Il celebre Marchese [[Cesare Beccaria|Beccaria]] ''ex proposito'' nel libro ''De' delitti, e delle pene'' molto famoso in [[Europa]], richiamò ad esame molte dottrine ciecamente seguite nel foro. Una folla di scrittori seguirono le orme di questi valentuomini. Ma a dire il vero, benchè molte vedute piene di filosofia e di umanità si scorgano nelle opere loro; tuttavolta non mostrano sempre molta cognizione delle leggi, e del foro, e sovente la di loro analisi non è molto esatta nè molto profonda. (p. 9)