Tullio Avoledo: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*– Dio ama i poveri...<br />– È per questo che ne ha fatti tanti.
 
*Sono atterrito dalle coincidenze, spaventato dal modo in cui le cose si legano e si concatenano tra loro, dal modo in cui eventi remoti e senza rapporto apparente s'intrecciano, generando fatti altrimenti inspiegabili.
 
*[Rovedo] Aggiorna un foglio elettronico di Excel, con dati che pesca da un brogliaccio incasinato. Quando un dato non quadra (e accade spesso) lo lima delicatamente su una calcolatrice tascabile (l'equivalente bancario di una mola da orafo) e poi lo reinserisce nel meccanismo con lo sguardo soddisfatto di un orologiaio svizzero. (pag. 7)
 
*Le banche non credono in Dio.<br /> Non fidatevi di una [[banca]] che vi dice il contrario. (pag. 51)
 
*Del resto, all'ultima assemblea dei soci, il rappresentante del principale sindacato aziendale era stato il più entusiasta sostenitore delle magnifiche e progressive sorti della fusione. Dopo l'assemblea Giulio si era pubblicamente congratulato con lui per l'intervento, ma poi, in forma rigorosamente anonima, gli aveva fatto pervenire una busta con trenta monetine da cinquanta lire e un minuscolo cappio fatto con gli elastici dell'ufficio, squisito esempio di artigianato bancario. (pag. 52)
 
*Il suo modo di lavorare trasmetteva una sensazione di assoluta improvvisazione e mancanza di metodo, ma di una mancanza di metodo affinata in decenni di esperienza. (pag. 276)
 
*Il tasso di ''coños'' (cazzi) nella conversazione della mulatta è almeno del 15 percento. La donna li inzuppa come biscotti nello spagnolo liquido del discorso (pag. 281)
 
*Tanto non basterebbe a sedare definitivamente gli animi senza l'annuncio – suggerito da Mondonico – che entro pochi giorni sarà possibile prenotare le visite anche via [[Internet]]. Un effetto sorprendente, considerato che un sondaggio sul posto rivelerebbe che solo uno su trenta dei presenti possiede un computer. (pag. 398)
 
*[[Simboli]] cattolici e icone laicali si contendono le pareti delle camere e delle aree comuni con effetti sconcertanti ma anche curiosi. Per esempio, l'&laquo;area di meditazione aconfessionale&raquo;, essendo aperta anche agli atei, è rigorosamente priva di qualsiasi elemento distintivo: uno stanzone grigio dall'arredamento funzionale, dove non è stata ammessa neppure la luce naturale per timore che una finestra potesse suggerire una qualsiasi idea – anche embrionale – di trascendenza. <br /> Il risultato finale è una stanza da esperimento di deprivazione sensoriale, dove si entra solo per sbaglio e si rimane per pura apatia.<br /> Un luogo terminale dello spirito. (pag. 407)
 
*Giulio schiaccia il pulsante di ricerca della radio e dopo uno squittio di frequenza trova Radio Croce Santa, la sua preferita. Trasmette dal Montello, ed è specializata in musica cristiana ''country''. Le canzoni abbinano il suono di banjo e violini a testi che parlano di Marie Maddalene che camminano nel deserto e di ''pensieri liberi come cavalli nel vento''. (pag. 451)
 
*Calzavara si stringe nel maglione. Riflette parecchio, prima di parlare. <br /> – È proprio questo che non mi dà pace. Capisco che uno falsifichi un quadro, o una moneta d'oro. Ma che senso ha falsificare ''un numero di [[Urania]]''? E farlo anche ''sbagliato''? E poi, chi ha mai visto un Urania di 500 pagine? (pag. 478)
 
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*La [[pubblicità]] suggestiva cerca di influenzare il cliente con un messaggio che vinca la sua resistenza all'acquisto. Ciò su cui si fa leva con questo genere di pubblicità non è il lato informativo, ma l'immagine del prodotto. Quindi cerca di stimolare l'inconscio del cliente. E dove il bisogno non c'è, lo si crea.
*Alla luce del giorno tutto acquista una sua apparente normalità. Da questa parte c'è la realtà, con il lavoro e la spesa e la famiglia e le rate del mutuo. Dall'altra le cose che restano, e forse è meglio che restino, misteriose.
 
==[[Incipit]] de ''L'anno dei dodici inverni''==
La casa è grande, antica, quasi nascosta in fondo a un viale di pini ora coperti dalla neve.<br>
Fermo davanti al cancello di ferro battuto, l'uomo guarda a lungo la casa, prima di decidersi a fare un altro passo. Sono le prime ore del pomeriggio, ma l'aria è già scura, le ombre lunghe e fredde. Due finestre sono già illuminate, a pianterreno e al primo piano.<br>
L'uomo è stanco. È vecchio. O almeno così gli dice il suo corpo. Ha camminato dalla stazione fin lì, stando attento a non scivolare sui marciapiedi gelati, fino a quella casa quasi in fondo al paese, appena prima delle colline e dei boschi che cingono le case come hanno sempre fatto.
 
==Bibliografia==
*Tullio Avoledo, ''LoL'anno statodei dell'unionedodici inverni'', SironiEinaudi, 2009. ISBN 9788806200671
*Tullio Avoledo, ''L'elenco telefonico di Atlantide'', Sironi.
*Tullio Avoledo, ''Lo stato dell'unione'', Sironi.
 
== Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|L'anno dei dodici inverni}}
{{Pedia|L'elenco telefonico di Atlantide||2003}}