Prosper Jolyot de Crébillon: differenze tra le versioni

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*'''Zenobia''': ''Egli di me s'accese: io me ne avvidi. | Mi piacque l'[[Amore|amor]] suo. L'ardente estrema | Sua [[tenerezza]] mi legò, mi vinse, | E il riamar stimai dover, non dono''. (Atto I, p. 5)
*'''Arsame''': ''Della natura, un cieco amor non sempre, | Le leggi venerò''. (Atto I, p. 12)
*'''Farasmane''': '' Tutto oprai per piegarvi, e studiai tutti | I modi di [[Piacere|piacervi]], ed io finora | Più che da [[re]], parlai da amante. Or dunque, | PoichèPoiché offeso, irritato ho da parlarvi | Qual conviensi ad un re. Donna, imparate | A temer quel ch'io posso, e quel ch'io sono; | E sappiate che i re non sono nati | A sostener tante ripulse. Ad [[Infamia|onta]] | Dell'amor mio saprò sdegnarmi. Intendo | Donde in voi nasce, e come in voi s'accrebbe | Nova cagion di rifiutarmi''. (Atto I, p. 15)
*'''Radamisto''': ''Colei, che fe non tenne al mio secreto, | Non può, che che ne sia, non aver colpa. | Tutta la virtù vostra io ben conosco, | Ma non però meno io diffido e temo''. (Atto IV, p. 50)