Luigi Arnaldo Vassallo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: sistemo automaticamente alcuni degli errori comuni... |
m Automa: Inversione degli accenti delle parole di questa lista. |
||
Riga 13:
====''La mano dell'uomo''====
(''Nel mezzo della scena un tavolino quadrato, con tappeto scuro che scende fino a terra. Sopra il tavolino un vassoio con bottiglia, bicchiere e zuccheriera. L'attore entra in scena, va al tavolino, fa tre inchini di rigore, poi alza la mano come per parlare e invece, con molta lentezza, mette lo zucchero, l'acqua nel bicchiere e rimescola guardando a destra e a sinistra; beve, poi dice:'')<br>
Domando perdono: ma capiranno.... essendo la prima volta che parlo in pubblico.... Anzi, se permettono, mi levo dal tavolino,
====''La macchina per volare''====
Riga 20:
====''Il piede della donna''====
L'argomento non ha bisogno di esordio, anche
====''Il nonno''====
Ah, questa poi è buffa!<br>
Per fortuna che nessuno mi vede; ho comprato questo esercito per il mio Giulietto, e mi ci diverto io! e forse mi ci diverto più che lui,
====''Un signore che pranza in trattoria''====
Questa bizzarria, che battezzai monologo senza parole, nacque così: una sera, al teatro Valle, entrai nel camerino di [[Ermete Novelli]], dicendogli con accento corrucciato:<br>
- Sono trenta sere, che tu chiacchieri sulla scena quattro o cinque ore di seguito. Il pubblico non ne può più. Prendi questo manoscritto, studialo bene, e così finalmente reciterai senza aprire la bocca.<br>
La sera seguente, Ermete Novelli eseguì il monologo muto con arte inarrivabile. La quale sopratutto, oltre al gioco della fisonomia, consiste nell'esattezza automatica dei gesti. L'attore non ha nulla,
====''Il veterano al congresso''====
Prego, una parola.... una parola sola. Vorrei che, invece di domani, si votasse oggi,
====''Fra un atto e l'altro''====
(''Esce. Viene al proscenio, con una parte in mano, trascinando una sedia'').<br>
- ''Pardon!'' Credevo che qui non ci fosse nessuno: a ogni modo, c'è sempre meno gente che nel mio camerino. E poi, vedo che siamo tutti tra amici (''saluta famigliarmente qua e là, con qualche:'' oh, ciao!) Se permettono...! se non disturbo, mi do una ripassata alla parte,
====''L'arte di farsi fotografare''====
Riga 44:
====''Sul marciapiede di Aragno''====
(''Viene al proscenio in abito da passeggio. Guarda qua e là, curiosando. Poi s'avvicina a un tavolino di ferro, contornato da cinque sedie. Si mette a sedere: scansa una sedia su cui depone il cappello di paglia. Si tira due sedie sotto le ascelle e sulla quinta, davanti, poggia i piedi, battendo col pomo della mazza sul tavolino. Poi fingendo parlare a un vicino, dalla parte delle poltrone d'orchestra''):<br>
Anche lei aspetta il cameriere?... da quando?... Appena da dieci minuti? Calcoli almeno altri venti e si chiami fortunato. Qui, sa, non bisogna aver furia. Già! son troppo signori. A momenti, non si sa neanche come chiamarli.
====''La voce''====
|