Heinrich Ahrens: differenze tra le versioni

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*Accade del mondo intellettuale delle [[Idea|idee]] lo stesso che del mondo fisico; in questo l'occhio scorge a grandissima lontananza gli oggetti, massime i più elevati; ma per raggiungerli, spesso fa duopo d'un lungo cammino. Medesimamente l'[[intelligenza]] può chiaramente comprendere le idee più elevate, i principii generali; ma perché si traducano nella realtà, perché acquistino il diritto di cittadinanza, perché siano applicate alle presenti condizioni sociali, sovente vi abbisognano i conati di più secoli. Oggi il mondo sociale procede più franco, e la sua mossa si fa ognor più accelerata a misura che progredisce; però in nessuna epoca è dato di conoscere la distanza che separa la teoria dalla pratica, e le modificazioni che questa può a quella arrecare. (dalla ''Prefazione'' alla prima edizione)
*[[Francesco De Zeiller|Zeiller]] [...] appartiene a quegli scrittori, i quali credono di potere far discendere tutto il diritto da un principio subbiettivo e desunto esclusivamente dalla forma della ragione umana, detto perciò principio formale. (p. 27)
*Nel sistema di [[Francesco De Zeiller|Zeiller]] non solo rivelatrice , ma legislatrice di tutto il diritto sarebbe la ragion pura; punto di partenza per la dottrina del diritto sarebbe l'idea di eguaglianza tra gli uomini: conclusione ed espressione pratica del diritto e della legge sarebbe il neminem ledere; carattere di questa legge sarebbe essere esterna, negativa. (p. 28)
*Anche i più illustri rappresentanti dell' attuale filosofia italica sono pure gli infaticabili zelatori del primitivo concetto nazionale , e questo allargato e vivificato dal cristianesimo tradussero in forme scientifiche che consacrano nella teorica e nella pratica l'inseparabile unione del diritto colla morale, del diritto colla idea religiosa. (p. 31)
*Senza [[società]], senza la materia delle azioni esterne, l'[[etica]] sarebbe ridotta ad una pura virtualità, senza possibilità di manifestazioni e di atti. Se la legge esterna non le spiana il terreno su cui disvolgersi, la via onde insinuarsi nella vita pratica, l' etica è sostanza senza forma, movimento a cui manca il tempo e lo spazio. Se la legge giuridica non le apparecchia tempio, l'etica rimasta estrasociale, è ridotta ad una astratta aspirazione indiduale, [[Chiesa]] invisibile senza culto esteriore, senza popolo, senza sacerdozio. (p. 36-37)