Henryk Sienkiewicz: differenze tra le versioni

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==''Quo vadis?''==
===[[Incipit]]===
====LelliaRiccardo RugginiMainardi====
PetronioEra sicirca svegliòmezzogiorno soltantoquando versoPetronio mezzogiornosi e,destò. comeCome al solito, si sentiva molto stanco. La sera innanziprima aveva presopartecipato partea un festino, neldato palazzo dida Nerone, a un banchetto che si era protratto fino a tarda notte. Da qualche tempo la sua salute avevaera cominciatoprecaria, a guastarsi. Dicevaed egli stesso diammetteva destarsiche la mattina, al mattinomomento comedel risveglio, si sentiva intorpidito e incapacestentava dialquanto raccoglierea iriordinare proprile pensieriidee. Ma il bagno mattutino e l'accuratoi massaggiosapienti delmassaggi corpoche praticatole damani abiliesperte di schiavi addetti a ciòtale addestratiufficio gli riattivavanopraticavano gradatamentein latutto circolazioneil delcorpo, lentamente riattivavano il suo sangue, pigro e lo rianimavanorinvigorivano, gli rendevanoritemprando le sue forze,. tantoDall' che dall'elaiotesion'elaeothesium'', cioè dall'ultimo reparto deldei bagno,bagni. uscivaPetronio ancorausciva come risuscitatofosse rinato: appariva ringiovanito, conpieno di vita, gli occhi scintillanti di arguzialetizia e di allegria,arguzia. ringiovanito,Ed pienoera dicosì vitaelegante, incomparabilmentecosì elegante,irreprensibile nell'aspetto, che lo stessonemmeno Ottone nonavrebbe riuscivapotuto adrivaleggiare eguagliarlo,con degnolui: inegli tuttoera dell'epitetoun divero ''arbiter elegantiarum, come diceva Nerone.<br>
{{NDR|Henryk Sienkiewicz, ''Quo vadis?'', a cura di Riccardo Mainardi, Aldo Garzanti Editore, 1973}}
 
====Lellia Ruggini====
Petronio si svegliò soltanto verso mezzogiorno e, come al solito, molto stanco. La sera innanzi aveva preso parte, nel palazzo di Nerone, a un banchetto che si era protratto fino a tarda notte. Da qualche tempo la sua salute aveva cominciato a guastarsi. Diceva egli stesso di destarsi al mattino come intorpidito e incapace di raccogliere i propri pensieri. Ma il bagno e l'accurato massaggio del corpo praticato da abili schiavi a ciò addestrati gli riattivavano gradatamente la circolazione del sangue, lo rianimavano, gli rendevano le forze, tanto che dall'elaiotesion, cioè dall'ultimo reparto del bagno, usciva ancora come risuscitato, con gli occhi scintillanti di arguzia e di allegria, ringiovanito, pieno di vita, incomparabilmente elegante, sì che lo stesso Ottone non riusciva ad eguagliarlo, degno in tutto dell'epiteto di arbiter elegantiarum.<br>
{{NDR|Henryk Sienkiewicz, ''Quo vadis?'', traduzione di Lellia Ruggini, Fabbri}}
 
====RiccardoPaolo MainardiValera====
EraPetronio circasi mezzogiornosvegliò quandosolo Petronioverso simezzogiorno, destò.e, Comecome al solito, siprostrato sentiva moltoe stancoannoiato. La sera prima avevaegli partecipatoera astato unalla festino,festa dato dadi Nerone, chela quale si era protrattoprotratta fino a tarda ora della notte. Da qualche tempo la sua salute eraveniva precaria,meno. edDiceva eglia sè stesso ammettevach'egli chesi lasvegliava mattinaintorpidito, alcome momentolo del risveglioera, sisenza sentivaforza intorpiditodi eradunare stentavai alquantosuoi a riordinare le ideepensieri. Ma il bagno mattutino e iil sapientisapiente massaggimassaggio chedel lecorpo manicompiuto esperte dida schiavi addettiassuefatti, aaffrettavano talegradualmente ufficioil glicorso praticavanodel insuo tuttosangue ilindolente, corpoelevandolo, lentamentevivificandolo, riattivavanoe ilristorandogli suole sangue pigro e lo rinvigorivanoforze, ritemprandopertanto leche sueegli forze.usciva Dalldall' ''elaeothesiumoletachium'', cioè– vale a dire dall'ultimoultima repartoparte deidel bagni.bagno Petronio usciva come fossechi rinato:risorge apparivadalla morte ringiovanito, pienocogli diocchî vita,che gli occhi scintillantiscintillavano di letiziagioia, epieno di arguzia. Ed era cosìvita, elegante, cosìsenza irreprensibileparagone nell'aspetto,collo che nemmenostesso Ottone, avrebbecosì potutoche rivaleggiareegli conera lui:veramente egliciò che era unstato verochiamato, ''arbiter elegantiarum, come diceva Nerone''.<br>
{{NDR|Henryk Sienkiewicz, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/s/sienkiewicz/index.htm Quo vadis? Narrazione del tempo di Nerone]'', traduzione di Paolo Valera, Milano, Soc. Ed. Sonzogno, 1915}}
 
{{NDR|Henryk Sienkiewicz, ''Quo vadis?'', a cura di Riccardo Mainardi, Aldo Garzanti Editore, 1973}}
 
===Citazioni===
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*La menzogna, come l'olio, galleggia sulla superficie della [[verità]].
*La [[virtù]] è una musica e la [[vita]] del saggio un'armonia.
 
==[[Incipit]] de ''Il diluvio''==
Vi era in Jmud una potente famiglia chiamata Billevich, discendente da Mendog, imparentata con molti e rispettata più di ogni altra del distretto di Rossyeni. I Billevich non erano mai saliti a grandi cariche e le più alte che avevano occupato erano quelle della loro provincia. Ciò nondimeno durante le guerre avevano reso al Paese incalcolabili servigi, pei quali furono più volte ricompensati. La terra che aveva loro dato culla (e che ancor oggi esiste) era chiamata Billeviche; ma essi possedevano molte altre tenute, sia nelle adiacenze di Rossyeni, sia più lungi, verso Krakin, presso Lauda, Shoi, Nyevyaja, e di là da Ponyevyej.
 
==Bibliografia==
*Henryk Sienkiewicz, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/s/sienkiewicz/index.htm Il diluvio]'', traduzione di Irma Rios, Milano, Baldini, Castoldi & C., 1905.
*Henryk Sienkiewicz, ''Quo vadis?'', traduzione di Lellia Ruggini, Fabbri.
*Henryk Sienkiewicz, ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/s/sienkiewicz/index.htm Quo vadis? Narrazione del tempo di Nerone]'', traduzione di Paolo Valera, Milano, Soc. Ed. Sonzogno, 1915.
*Henryk Sienkiewicz, ''Quo vadis?'', a cura di Riccardo Mainardi, Aldo Garzanti Editore, 1973.