Nicolás Gómez Dávila: differenze tra le versioni

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*Solo se ci contraddicono possiamo affinare le nostre idee.
*Tra i moderni succedanei della [[religione]] forse il meno abietto è il [[vizio]].
*Tutte le dimostrazioni deludono, come tutti i sogni realizzati.
*Tutto ci sembra caotico tranne il nostro [[disordine]].
*Un [[libro]] che non abbia Dio, o l'assenza di Dio, come protagonista clandestino, è privo d'interesse.
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*Visto dall'interno, niente è completamente vuoto.
*Vive la sua vita solo chi la osserva, la pensa e la dice: gli altri, è la vita che li vive.
*Vivere è l'unico valore della modernità. Perfino l'eroe moderno muore esclusivamente in nome della vita.
*Nulla è più difficile del non fingere di capire.
*L’amore è l’organo con cui percepiamo l’inconfondibile individualità degli esseri.
*La libertà non è un fine, è un mezzo. Chi la scambia per un fine, quando la ottiene non sa che farsene.
*Mille le verità, uno solo l’errore.
*Le verità non stanno entro la circonferenza di un cerchio il cui centro è l’uomo. Le verità si stagliano in luoghi impervi: l’uomo si aggira seguendo i meandri di un sentiero sinuoso che le rivela, le occulta, e alla fine le mostra o le nasconde.
*Man mano che cresce lo Stato decresce l’individuo.
*Spesso il pensare si riduce a inventare ragioni per dubitare dell’evidente.
*Qualsiasi filosofo risulta indecifrabile per chi ne indaghi le risposte senza conoscerne prima le domande.
*Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell’amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri.
*Solo delle cause perse si può essere partigiani irriducibili.
*È facile convertirsi a una teoria ascoltando il difensore della teoria contraria.
*L’idea intelligente produce piacere sensuale.
*Il libro non educa chi lo legge allo scopo di educarsi.
*La radicale opposizione tra gli uomini si svela nel fatto che, parlando del piacere, gli uni decollano verso la metafisica e gli altri scivolano verso la fisiologia.
*L’interlocutore incoerente è più irritante dell’interlocutore ostile.
*Non la sintesi, ma la tensione dei contrari appaga l’intelligenza.
*La vita dell’intelligenza è un dialogo tra il personalismo dello spirito e l’impersonalismo della ragione.
*L’ironista diffida di ciò che dice senza per questo credere che sia vero il contrario.
*Solo una cosa non è vana: la perfezione sensuale dell’istante.
*Grande scrittore è quello che intinge in inchiostro infernale la penna che strappa dall’ala di un arcangelo.
*Vorremmo che certi dipinti ci invitassero dentro il quadro per partecipare al loro modo di essere.
*L’ortodossia è la tensione tra due eresie.
*Dio è la condizione trascendentale dell’assurdità dell’universo.
*Chiunque non confidi nell’uomo è, in fondo, un cristiano.
*Per il lettore che sa leggere tutta la letteratura è contemporanea.
*È sufficiente l’impatto di un verso per far esplodere i detriti che seppelliscono l’anima.
*La prolissità non è un eccesso di parole, ma una carenza di idee.
*Chi si ostina a voler capire più di quel che c’è da capire capisce meno di tutti.
*Tutte le dimostrazioni deludono, come tutti i sogni realizzati. L’incertezza è il clima dell’anima.
*Coltivare la lucidità è il fine della cultura.
*I conflitti interiori rompono la crosta di indifferenza che l’anima oppone alle verità che l’assediano.
*Alla mente da lei prescelta l’intelligenza dona tutto, tranne la certezza di essere intelligente.
*Lo stupido si interessa delle idee altrui solo quando sfiorano le sue tribolazioni personali.
*Chi non teme che il più banale dei suoi momenti presenti diventi in futuro un paradiso perduto?
*La verità nasce nell’anima che si agita in mezzo al silenzio delle cose.
*La società del futuro: una schiavitù senza padroni.
*L’intelligenza si inventa coerenze per dormire sonni tranquilli. Fin quando non irrompe l’assurdo.
*L’arte non annoia mai perché ogni opera è un’avventura senza preliminari garanzie di riuscita.
*Il mistero è meno inquietante del fatuo tentativo di eliminarlo attraverso spiegazioni stupide.
*Ci sono uomini che alla loro intelligenza fanno visita, e altri che vi dimorano.
*Quando lo spirito si adagia per assopirsi in una «armonia più alta», il rumore del conflitto lo risveglia.
*Al cospetto di ogni verità un’angoscia segreta ci pervade.
*Tra avversari intelligenti c’è una simpatia segreta, giacché tutti dobbiamo la nostra intelligenza e le nostre virtù alle virtù e all’intelligenza del nostro nemico.
*L’uomo più disperato è solamente colui che meglio nasconde la sua speranza.
*Ogni verità è tensione tra evidenze contrarie che esigono simultaneo rispetto.
*Delle persone che amiamo ci basta l’esistenza.
*Lo sguardo disinfettante dell’intelligenza è l’unica profilassi contro le purulenze della vita.
*La coerenza di un discorso non è prova di verità ma solo di coerenza. La verità è la somma di evidenze incoerenti.
*Basta un briciolo di perspicacia per diffidare delle proprie idee senza per questo affidarsi alle idee altrui.
*Invecchiare è una catastrofe del corpo che la nostra codardia trasforma in catastrofe dell’anima.
*Solo da una lettura ininterrotta, ratificata da una seconda lettura, può nascere un giudizio assennato su un libro.
*Un’evidente stupidaggine non certifica la stupidità del suo autore. È sufficiente affidarsi all’automatismo della ragione per sfociare logicamente in impavide scemenze.
*La banalizzazione è il prezzo della comunicazione.
*I libri non sono strumenti di perfezione, ma barricate contro il tedio.
*Sulla nostra vita influiscono solo piccole verità, minuscole illuminazioni.
*Lo stupido, non comprendendo l’obiezione che lo confuta, si sente da essa rafforzato.
*Viviamo perché non ci guardiamo con gli occhi con cui gli altri ci guardano.
*La parola non è stata data all’uomo per ingannare, ma per ingannarsi.
*Predicano le verità in cui credono o le verità in cui credono di dover credere?
*La fede incapace di ridere di se stessa deve dubitare della propria autenticità. Il sorriso è ciò che dissolve il simulacro.
*Soltanto i personaggi dei romanzi mediocri risolvono i loro problemi.
*L’unica imparzialità su cui fare affidamento è quella dell’anima da cui si ode un agitarsi di fiere.
*La spiegazione incapace di rendere più misterioso ciò che spiega è una spiegazione fallita.
*Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga.
*L’autentico umanesimo si edifica sulla consapevolezza delle insufficienze umane.
*La lucidità della coscienza è privilegio di coloro che sono privi della stoltezza necessaria alle convinzioni dominanti.
*L’uomo vive dei suoi problemi e muore delle sue soluzioni.
*La continuità dell’Occidente si è interrotta da quando il libro antico ha smesso di contenere insegnamenti per diventare documenti.
*Ciò che la ragione giudica impossibile è l’unica cosa in grado di appagare il nostro cuore.
*A seconda del lettore, e del libro, si tratta di lettura o di avventura.
*Un corpo nudo risolve tutti i problemi dell’universo.
*Il ridicolo è il tribunale supremo della nostra condizione terrena.
*Non appena le norme che ci rendono civili si allentano, il popolo servile, che grugnisce in ciascuno di noi, scatena i suoi torvi appetiti.
*Non è stato un Dio ventriloquo a ispirare la Bibbia. La voce divina attraversa il testo sacro come un vento tempestoso il folto di un bosco.
*Le idee sembrano frutto di improvvisi squilibri del cervello, che rapidamente torna alla sua stolida stabilità.
*Non vorremmo limitarci ad accarezzare il corpo amato, ma essere la carezza stessa.
*L’artista coglie nel segno per ragioni che ignora.
*Lo scetticismo è l’umiltà dell’intelligenza.
*Ogni scrittore glossa all’infinito il suo breve testo originale.
*L’uomo è un animale che immagina di essere uomo.
 
*Il critico coglie nel segno con argomenti assurdi e prende cantonate con ragionamenti coerenti. La grande critica d’arte è un abuso efficace della ragione.
*È sufficiente che la bellezza sfiori appena il nostro tedio, perché il cuore ci si laceri come seta tra le mani della vita.
*Il modo in cui certuni predicano i «valori spirituali» fa automaticamente dubitare della loro rettitudine.
*Invecchiare con dignità è un compito da svolgere istante per istante.
*Tutto ci sembra caotico tranne il nostro disordine.
*Più che ragioni per credere, ci sono ragioni per dubitare del dubbio.
*Lo scetticismo non è la tomba dell’intelligenza, bensì la fonte che la ringiovanisce.
*Lo scetticismo autentico aspetta serenamente senza erigere idoli surrettizi.
*Arte popolare è l’arte del popolo che al popolo non sembra arte. Quella che gli sembra arte è arte volgare.
*L’intelligenza tende all’imbecillità come i corpi tendono al centro della terra.
*Il discepolo non possiede né soluzioni né problemi, ma solo un vocabolario. La sua funzione si riduce a formulare banalità nel lessico del maestro.
*Una convinzione che non poggi su palafitte scettiche sprofonda.
*L’uomo comune erra nell’oscurità, il filosofo si sbaglia alla luce del sole.
*Nei Paesi borghesi come in terra comunista l’«evasione dalla realtà» è deplorata in quanto vizio solitario, perversione debilitante e abietta. […] Tale «evasione» è la fugace visione di splendori perduti e la probabilità di un verdetto implacabile sulla società attuale.
*Amare è sentire la pressione del corpo assente contro il nostro.
*L’adesione al comunismo è il rito che permette all’intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese.
*Le incertezze del maestro sono le certezze del discepolo.
*L’intelligenza vive finché non preferisce le sue soluzioni ai suoi problemi.
*Il male, come gli occhi, non vede se stesso. Tremi colui che si vede innocente.
*Il credente non è possessore di eredità iscritte al catasto, ma comandante che avvista le coste di un continente inesplorato.
*L’uomo intelligente è quello che mantiene la sua intelligenza a una temperatura indipendente dalla temperatura dell’ambiente in cui vive.
*Lo stupido non si rassegna all’esistenza dell’insolubile: falso problema o problema risolvibile domani, questo è il suo dilemma.
*Gli individui, come le nazioni, hanno virtù diverse e identici difetti. Nostro patrimonio comune è la viltà.
*Il nulla è l’ombra di Dio.
*Diffidiamo di chi vive andando a caccia di argomenti per convincere gli altri. L’intelligenza ha per unica ambizione convincere se stessa.
*Il naturale e il sovrannaturale non sono piani sovrapposti ma fili intrecciati.
*L’età adulta del pensiero non è determinata né dall’esperienza né dagli anni, ma dall’incontro con certe filosofie.
*La maggior parte delle filosofie sono ostacoli che è possibile aggirare con una deviazione di percorso, ma alcune, poche, sono catene montuose che si è costretti ad attraversare.
*Non c’è vittoria spirituale che non sia necessario ogni giorno vincere di nuovo.
*Rassegnarsi all’errore è il principio della saggezza.
*Nessuno merita il nostro interesse più di un istante, o meno di una vita.
*L’adolescente non perdona gli scrittori letti da suo padre.
*L’amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo.
*Respingiamo l’abominevole esortazione a rinunciare all’amicizia e all’amore per evitare la sventura. Mescoliamo piuttosto le nostre anime come intrecciamo i nostri corpi. Che la persona amata sia la terra delle nostre radici divelte.
*Quando l’amore raggiunge la sua perfetta maturità, l’impudicizia è la sua unica espressione adeguata.
*Dicesi problema sociale la necessità di trovare un equilibrio tra l’evidente uguaglianza degli uomini e la loro evidente disuguaglianza.
*Convincere chi ha opinioni proprie è facile, ma nessuno convince chi sostiene opinioni altrui. Nessuno si aggrappa tanto alle proprie opinioni quanto colui che è solamente l’eco dell’epoca in cui vive.
*Il mondo dei sensi è una molecola di polvere in un torrente di acque invisibili.
*Il paganesimo è l’altro Antico Testamento della Chiesa.
*Ogni verità va dalla carne alla carne.
*In filosofia il nuovo non è un albero nuovo, ma un nuovo germoglio primaverile.
*L’uomo moderno non ama, si rifugia nell’amore; non spera, si rifugia nella speranza; non crede, si rifugia in un dogma.
*Si deve leggere solo per scoprire ciò che va eternamente riletto.
*Basta la grazia imprevista di un sorriso intelligente a far volare via gli strati di tedio depositati dai giorni.
*Erotismo, sensualità, amore, quando non convergono in una stessa persona non sono altro, isolatamente, che una malattia, un vizio, una stupidità.
*Una vocazione genuina porta lo scrittore a scrivere solo per sé: dapprima per orgoglio, poi per umiltà.
*L’anima deve aprirsi all’invasione di ciò che le è estraneo, rinunciare a difendersi, favorire il nemico, affinché il nostro essere autentico sorga e si mostri, non come una fragile costruzione protetta dalla nostra timidezza, ma come la nostra rocca, il nostro granito incorruttibile.
*Ammettere di buon grado che le nostre idee non hanno motivo di interessare chicchessia è il primo passo verso la saggezza.
*Quanto più l’uomo crede di essere libero, tanto più facile è indottrinarlo.
*Amare è fare la ronda senza posa intorno all’impenetrabilità di un essere.
*L’uomo non è padrone della propria intelligenza: ne riceve semplicemente le visite.
*Le prove dell’esistenza di Dio abbondano per chi non ne ha bisogno.
*Compito dell’immaginazione è la redenzione della realtà.
*La sensualità è la possibilità permanente di riscattare il mondo dalla prigionia della sua insignificanza.
*La ragione è una mano premuta sul petto a placare il battito del nostro cuore disordinato.
*Il sorriso dell’essere che amiamo è l’unico rimedio efficace contro il tedio.
*L’unica cosa che amiamo nella vita sono le presenze che l’attraversano come messaggere d’altri mondi.
*Non potendo parlare sempre della morte, tutti i nostri discorsi sono banali.
*Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte.
 
{{NDR|Nicolás Gómez Dávila, ''In margine a un testo implicito'', a cura di Franco Volpi, traduzione di Lucio Sessa, Adelphi, Milano 2001.}}