Giuseppe Rensi: differenze tra le versioni

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*L'indice se uno ha incorporato e rivive in sé profondamente il senso e l'ideale classico, è, per me, quello di non poter sopportare la lettura del Nuovo Testamento, di sentirne una ripugnanza insormontabile come per un amalgama informe di squilibri mentali, aberrazioni, superstizioni, rapimenti e trasporti psichici, svenevolezze sentimentali e morbosità.
*La credenza nell'immortalità umana è il più scandalosamente piatto e ridicolo prodotto della concezione antropomorfica. Se credi, se sai, se vedi, che una formica, un gatto, un cane, quando morti sono distrutti per sempre, quale enorme sciocchezza credere che avvenga diversamente per l'uomo.
*La prova che siamo pazzi è che discorriamo – cioè ci comunichiamo idee. Se non fossimo pazzi, ci troveremmo circa ogni questione tutti nel punto della ragione, che è sempre solo uno, quello. Ossia penseremmo tutti la stessa cosa, e quindi non avremmo più niente da dirci. […] Malauguratamente, poiché […] col crescere della civiltà cresce la discrepanza tra le ragioni, tra le visuali, tra le volontà, bisogna concludere che più procediamo e più la scoordinazione spirituale aumenta, cioè la pazzia diventa più completa.
*C’è chi pensa per far libri, quindi unicamente sotto il senso di responsabilità pel suo «sistema», dominato, vincolato, limitato da questa in ogni direzione e moto della sua attività intellettuale. C’è chi pensa pel bisogno di pensare: per fare del suo pensiero un delicato barometro che si risenta variamente della varia pressione della realtà.
*Prendiamo un altro miracolo: il sangue di S. Gennaro. Come! Con tante sofferenze, crudeltà, ingiustizie, morali e materiali, naturali e sociali, di cui è pieno l’universo, e che da tempo infinito gridano chiedendo sollievo e fine, senza riuscire a piegare per ottenerlo l’inesorabilità delle leggi di natura, una potenza sopraumana spezza queste leggi, non per togliere di mezzo quei mali, ma unicamente per la sciocchezza di far bollire un grumo di sangue!
*Perché il precetto così prominente in tutte le religioni, in tutte le legislazioni, in tutte le morali (e nell’istinto) «non uccidere», se fosse vero che questa vita è l’effimero passaggio ad un’altra vita eterna, e se non si avesse invece il sicuro senso che questa vita è tutto e che la distruzione di essa è la distruzione di tutto?
*Morale. – Sono qui per un istante. Che cosa, in quest’attimo nel quale son qui, è saggio che faccia? La risposta può essere duplice ed opposta, eppure ugualmente ragionevole: Aristippo (il piacere del momento, perché non v’è altro che questo momento), e Spinoza (il pensiero delle «rex fixae et aeternae» e l’assorbimento in esso, perché il momento transeunte è nulla).
*Si finisce con l’avere la sensazione disperatamente netta e sicura che la vita non è se non la corsa verso un abisso, senz’ancora che possa trattenere, senza alcuna seria speranza di trovare nel fondo di esso qualsiasi forma di salvezza, senza che nulla valga la pena di fare, poiché tutto si cancella e si distrugge. Puro e semplice precipitare in un vuoto.
*Questo non disse S. Francesco. O tu, che, in varie forme, dalla nascita in poi, mi fosti presso ogni giorno e mi starai vicino sino alla morte, compagno più fedele d’ogni altro, l’unico che io possa sicuramente contare di ritrovare sempre al mio lato, il solo che mi dà l’assoluta certezza di mai abbandonarmi e tradirmi, fratello Dolore!
* Sei annoiato degli avvenimenti della vita sempre gli stessi? Vuoi una novità? Una vera novità? Di tutto hai fatto l’esperimento, tutto più o meno conosci. Una sola cosa v’è di cui non hai alcuna idea come di cosa veramente vissuta ed esperimentata, che nella tua vita non hai mai provato, che non riesci nei particolari nemmeno ad immaginare. Questa sarà la genuina, la grande novità, il fatto veramente e sostanzialmente diverso da tutti gli altri che ti sono accaduti, l’avventura straordinaria, nulla di simile alla quale hai mai conosciuto. Non senti mai la curiosità di sapere come sarà? Cos’è? La morte.
 
==''Frammenti d'una filosofia dell'errore e del dolore, del male e della morte''==