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===Citazioni===
*Il [[pudore]] [...] è come un vestito: quanto più è consumato tanto minor cura se ne ha. (p. 190)
*Son dunque un [[Magia|mago]] per il fatto d'esser un poeta? (p. 194)
*''Mio miele, ti dono corone di fiori e questo canto; il canto è per te, le corone per il tuo genio, o Crizia...'' (p. 195)
*La [[povertà]] è sempre stata di casa con la [[filosofia]]: è onesta, moderata, padrona di poco, desiderosa di approvazione, è un bene sicuro rispetto alle [[Ricchezza|ricchezze]]; non si preoccupa mai delle apparenze, è di modi semplici, benevola quando dà consigli, non istiga mai alcuno alla superbia, non riduce mai alcuno al male per la sua sfrenatezza, mai rende bestiali con la sua tirrannia, non vuole, né può, tutti i piaceri del ventre e del sesso. (p. 201-202)
*La [[povertà]] [...] fu presso i Greci giusta in [[Aristide]], buona in [[Omero]], valorosa in [[Epaminonda]]. Ancora oggi la povertà ha posto fin dalle origini il fondamento dell'impero del popolo romano, e per lui ancor oggi essa offre sacrifici agli dèi immortali con un mestolo e una scodella di terracotta. (p. 202)
*In tutti gli strumenti con cui si adempiono i compiti della vita tutto ciò che supera un'idonea [[moderazione]] diventa un di più che pesa invece che servire. (p. 202)
*Le [[Ricchezza|ricchezze]] spropositate sono come un timone smisurato fuor del normale, che fa affondare meglio che servir a dirigere, perchè sono inutilmente abbondanti e dannosamente eccessive. (p. 202)
*Nessuno di noi è [[Povertà|povero]] se non desidera il superfluo e possiede il necessario, che per natura è assai poco. (p. 203)
*Ha di più chi meno cose rimpiange, e chi ne vuole pochissime avrà tutto quel che vuole. (p. 203)
*Per vivverevivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è più privo di pesi, ché anche nella tempesta della vita umana le cose leggiere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare. (p. 204)
*Chi di noi ha meno bisogni è più simile a un dio. (p. 204)
*Non bisogna [...] star a guardare dove uno è [[Nascita|nato]], ma come egli è costumato, né si deve considerare in quale frontiera ma in quale maniera uno ha iniziato la sua vita. (p. 205)
 
==Citazioni su Apuleio==
*[...] degno di nota nell'età imperiale di Roma è l'africano Lucio Apuleio di Madaura che nel suo ''Asino d'oro'' tesse cose talvolta immani e talora sublimi, per adulti, ma intorno ad una fiaba da ragazzi: e tutti i racconti posteriori di cavalli e di asini, si rifanno a quella fonte lontana. ([[Olga Visentini]])