J. M. Coetzee: differenze tra le versioni

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{{Nobel|la letteratura '''(2003)'''}}
[[Immagine:J.M. Coetzee.JPG|thumb|John Maxwell Coetzee]]
'''John Maxwell Coetzee''' (1940 – vivente), scrittore e saggista anglofono sudafricano, premio Nobel per la letteratura.
 
==Citazioni di John Maxwell Coetzee==
*È stato dai mattatoi di Chicago che i nazisti hanno imparato a lavorare industrialmente i corpi. (da ''La vita degli animali'', pp. 65-66)
*Gli [[animali]] sono o dovrebbero essere titolari di [[diritti]] nello stesso modo in cui lo sono gli umani. (citato sul retro di copertina di [[Tom Regan]], ''Gabbie vuote'', trad. di M.Filippi e A.Galbiati, Sonda 2005)
*I rapporti deformati e tarpati tra esseri umani che furono creati sotto il [[colonialismo]] e esacerbati sotto quello che è chiamato generalmente apartheid hanno la loro rappresentazione psichica in una vita interiore deforme e tarlata. Tutte le espressioni di questa vita interiore, per quanto intende, per quanto segnate dall'esultanza o dalla disperazione, soffrono delle stesse tarpature e deformità. (citato in Tommaso Giartosio, ''Perché non possiamo non dirci'', Feltrinelli, 2004, p. 158)
*Il mercato, mi spiegava mia madre, era una macchina cupa e sinistra che stritolava e divorava centinaia di destini per ogni individuo che ricompensava. (Dalda "''Diario di un anno difficile"'')
*Il pragmatismo vince sempre sui principi; è così che vanno le cose, l'universo si muove, la terra cambia sotto i nostri piedi; i principi sono sempre un passo indietro. (da "''Tempo d'estate"'')
*L'aria intorno a noi crepitava letteralmente per una elettricità che non poteva venire da me, poiché io non essudo più correnti, e dunque doveva venire da lei ....era semplicemente liberata nell'ambiente...e di nuovo sentii l'ombra di quel dolore passare sopra di me, quel dolore cui alludevo prima, di un genere metafisico o comunque post-fisico. (Dalda "''Diario di un anno difficile"'')
*Mentre la guardavo sentii un dolore, un dolore metafisico, insinuarsi in me senza che io facessi niente per fermarlo. E lei, intuitivamente, lo capì, capì che a quel vecchio seduto in un angolo su una sedia di plastica stava succedendo qualcosa di personale, qualcosa che aveva a che fare con l'età e il rimpianto e le lacrime delle cose. (Dalda "''Diario di un anno difficile"'')
*Niente è peggio di quello che possiamo immaginare. (da ''Aspettando i barbari'')
*Per quello che mi riguarda, direi che è sufficiente che i libri ci insegnino qualcosa su noi stessi. Tutti i lettori dovrebbero [[accontentarsi]] di una cosa del genere. O quasi tutti i lettori. (da ''Elizabeth Costello'')
 
==''Vergogna''==
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===Citazioni===
*No, non sono andato da uno psicologo, né intendo andarci. Sono un uomo fatto e finito. Non amo farmi dare consigli. Sono ormai fuori della portata di qualsiasi consiglio.
*Si fa l'[[abitudine]] a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
*Tutte le donne con cui ho avuto una relazione mi hanno insegnato qualcosa di me stesso. In questo senso mi hanno reso migliore.
*Il pragmatismo vince sempre sui principi; è così che vanno le cose, l'universo si muove, la terra cambia sotto i nostri piedi; i principi sono sempre un passo indietro. (da "Tempo d'estate")
*Il mercato, mi spiegava mia madre, era una macchina cupa e sinistra che stritolava e divorava centinaia di destini per ogni individuo che ricompensava. (Dal "Diario di un anno difficile")
*Mentre la guardavo sentii un dolore, un dolore metafisico, insinuarsi in me senza che io facessi niente per fermarlo. E lei, intuitivamente, lo capì, capì che a quel vecchio seduto in un angolo su una sedia di plastica stava succedendo qualcosa di personale, qualcosa che aveva a che fare con l'età e il rimpianto e le lacrime delle cose. (Dal "Diario di un anno difficile")
*L'aria intorno a noi crepitava letteralmente per una elettricità che non poteva venire da me, poiché io non essudo più correnti, e dunque doveva venire da lei ....era semplicemente liberata nell'ambiente...e di nuovo sentii l'ombra di quel dolore passare sopra di me, quel dolore cui alludevo prima, di un genere metafisico o comunque post-fisico. (Dal "Diario di un anno difficile")
 
== [[Incipit]] di alcune opere ==