Jacques Derrida: differenze tra le versioni

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'''Jackie Derrida''' (1930 – 2004), filosofo francese.
 
*La [[vita]] è l'origine non rappresentabile della rappresentazione. (da ''La scrittura e la differenza'' – Einaudi, Torino, 1990, traduzione di G. Pozzi, Einaudi, Torino, 1990)
*Non c'è fuori-testo. (da ''Della grammatologia'', Jaca Book, Milano, 1969)
*La tolleranza è innanzitutto carità. [...] La tolleranza è sempre la "ragione del più forte", è un segno della sovranità; è il buon viso della sovranità che, dalla sua altezza, fa capire all'altro: non sei insopportabile, ti lascio un posticino a casa mia, ma non dimenticarlo, sei a casa mia... (da ''Decostruire il terrorismo'', in G. Borradori, ''Filosofia del terrore. Dialoghi con Jurgen Habermas e Jacques Derrida'', Laterza, Roma-Bari 2003, p. 137)
*Marx dà già una forma-partito alla struttura propriamente politica della forza che dovrà essere, secondo il Manifesto, il motore della rivoluzione, della trasformazione, dell'appropriazione, quindi finalmente della distruzione dello Stato, e della fine del politico come tale. (da ''Spettri di Marx'', Raffaello Cortina, Milano, 1994, p. 131)
*Rompere con la 'forma partito' o con questa o quella forma di Stato o di Internazionale non significa rinunciare a ogni forma di organizzazione pratica o efficace. (da ''Spettri di Marx'', Raffaello Cortina, Milano 1994, p. 116)
*Ogni volta che in Spettri di Marx ho parlato della nuova Internazionale, sottolineando come la solidarietà o l'alleanza non dovessero dipendere, fondamentalmente e in ultima analisi, da un'appartenenza di classe, ciò non significava affatto che per me le classi fossero sparite o che si fossero attenuati i conflitti legati alle differenze o alle opposizioni di "classe" (o almeno delle nuove figure di forze sociali per le quali credo siano in effetti necessari nuovi concetti, e dunque – forse – anche dei nuovi nomi). (da ''Marx & Sons'', Mimesis, Milano 2008, p. 269)
 
 
 
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